Espandi menu
cerca
L'anno in cui i miei genitori andarono in vacanza

Regia di Cao Hamburger vedi scheda film

Recensioni

L'autore

claudio1959

claudio1959

Iscritto dall'8 settembre 2013 Vai al suo profilo
  • Seguaci 77
  • Post -
  • Recensioni 1369
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'anno in cui i miei genitori andarono in vacanza

di claudio1959
7 stelle

La finale di Mexico 70 vista dalla parte brasiliana, un film poetico che ti cattura l’anima.

Ralph Fiennes, Rachel Weisz, Fernando Meirelles

The Constant Gardener. La cospirazione (2005): Ralph Fiennes, Rachel Weisz, Fernando Meirelles

Il giorno in cui i miei genitori andarono in vacanza - Brasile 2007 la trama: Nel 1970 Mauro un adolescente viene affidato al nonno barbiere, perché i genitori attivisti contro il regime dittatoriale brasiliano scappano. Il bambino si trova in un nuovo mondo, conosce persone di diverso ceto di razze, religioni ed estrazione sociale, molto solidali tra di loro, così in quell’estate del 1970 affronta la stagione più bella e pura, Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza. La recensione: Film di formazione brasiliano con i tempi della commedia, una piacevole visone questo film piccolo, ma molto armonico, girato con grazia e prodotto da Fernando Meirelles, notissimo e talentuoso regista brasiliano. La famosa partita Italia- Germania giocata a Mexico70 vista dalla parte brasiliana, una finale leggendaria. Il Brasile negli anni settanta viveva un periodo buio, con una dittatura militare feroce atta a reprimere con la forza e costringere all’esilio forzato molti esuli, anche come nel caso della nostra storia, genitori con figli a carico. La mobilitazione eccitata di un popolo per i mondiali di calcio ed il dramma della dittatura dall’altro, così nasce e si sviluppa il film di Cao Hamburger regista all’esordio assoluto dietro la mdp, buona la prima è il caso di dire, riesce con delicatezza e tocco da vero autore, nella non semplice impresa di parlare di un tema brutale e buio, come l’esilio forzato, inquadrandolo nella prospettiva innocente di un bimbo di dodici anni lo straordinario Mauro(Michel Joelsas). Mauro crede ai suoi genitori, alla loro “vacanza”, il punto di partenza dove conosce una nuova ed a lui sconosciuta realtà sociale, un quartiere periferico di San Paolo. Un punto di incontro tra persone diverse, di svariate etnie, come lo scorbutico Shlomo(Germano Haiut), che dopo la morte improvvisa del nonno si prenderà cura di lui. Il leit motiv della storia intera sarà quindi il rapporto tra il povero bambino e Shlomo severo, ma buono, che gli si affeziona. Splendide le scene delle partite vissute insieme nelle case, nei bar, nei circoli. Toccanti e realistiche le monellerie dei ragazzini, come spiare le donne che si svestono, pagando l’organizzatrice dell’evento l’unica femmina del gruppo la deliziosa e furba Hanna(Daniela Piepszyk), simpaticissima ed innamorata di Mauro. Molto brava anche Irene la barista greca(Liliana Castro), anche lei sarà conquistata dal bambino e gli darà il suo affetto. Sarà però Italo(Caio Blat) conoscente dei genitori di Mauro a fargli comprendere la vera e drammatica realtà dei fatti, capirà che “la vacanza”, in effetti è una fuga, per sopravvivere. Il film segue con passo cadenzato dalle immagini delle partite del Brasile, che accompagnano il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, un momento delicatissimo, dove si perdono le illusioni spensierate e si comincia ad essere consapevoli della vita che muta e si fa difficoltà, non solo gioia, gioco o trovare una figurina rara del calciatore Everaldo, per finire l’album. Hamburger molto bravo nel cesello, nella cura del dettaglio, sempre con leggerezza e delicatezza, come solo François Truffaut sapeva fare. Non si sofferma più di tanto sul momento sociale, non è un film di denuncia, tutto è visto e raccontato dalla prospettiva di Mauro, i bambini sono i veri protagonisti della storia, sono sinceri e disinvolti, questa è la vera forza del film. Il finale sarà dolcemente amaro, in una realtà difficile, per quanto consolante possa essere un trionfo calcistico nel mondiale di calcio, non può però nascondere la tragedia neanche a un bambino puro ed innocente come Mauro, felice ed emozionato per la vittoria al mondiale messicano,ma mutato e cambiato dentro, la perdita dell’ innocenza sarà sempre abbinata nella sua mente a questo momento storico per lui dentro la sua anima e poi tutto non sarà mai più come prima, si chiama il mistero della vita,che va sempre però affrontata con coraggio e voglia di non mollare mai. Voto 7.5 Interpreti e personaggi Michel Joelsas: Mauro Germano Haiut: Shlomo Simone Spoladore: Bia, madre di Mauro Eduardo Moreira: Daniel, padre di Mauro Caio Blat: Italo Daniela Piepszyk: Hanna Liliana Castro: Irene Paulo Autran: Mótel, nonno di Mauro

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati