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Valzer con Bashir

Regia di Ari Folman vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Valzer con Bashir

di GIMON 82
10 stelle

Un trauma passato,di quelli che "dormono" nella mente per poi risvegliarsi è il centro di questo interessante "cartoon".Ari Folman costruisce una nevrosi retroattiva spostandola nel presente,"Valzer con Bashir" diventa cosi' il preludio di un viaggio a ritroso nel tempo che si basa sulla voce del passato,ne esce su un amalgama di ricordi,pensieri e sogni che s'intrinsecano magnificamente dando vita ad un atipico e controverso "film sulla guerra".Il regista Folman era realmente stato un soldato di leva durante il conflitto tra Libano e Israele del 1983,un trauma mai del tutto superato,questo film diventa dunque una seduta psicoanalitica di stampo freudiano.Tutto è calcato sull'orrore traumatico che una guerra lascia nell'animo.Folman è bravissimo nel cucire o ritagliare scampoli di ricordo invadendone la pellicola con estrema delicatezza.Dalle voci di ex commilitoni e ufficiali si respira l'aria nefasta di un conflitto mai del tutto digerito,in LEBANON di Maoz sempre del 2008 tutto era miscelato all'interno di un cingolato,una "casa" dei soldati,un ambiente claustrofobico,un incubo ad occhi aperti che approfondiva le psicologie dei personaggi."Valzer con Bashir" diviene in questo senso piu' "oltranzista",un profondo viaggio dell'animo stagliato in chilometri di viaggio alla ricerca di un sè "passato",venuto a bussare nel presente.Coraggiosa la scelta del regista di modellare una nevrosi umana in chiave di "cartone animato",una sorta di esperimento riuscito alla grande,"Valzer con Bashir" è un film non abbordabile per tutti,di comprensione ostica, una pellicola da visionare senz'altro piu' volte per riuscire a coglierne i significati profondi.Folman ha voluto "colpire" o dire la sua sul significato della "GUERRA" sotto forma di incubo urbano.I cani che inseguono il protagonista all'inizio sono i fantasmi dell'animo,di quelli mai metabolizzati inseriti in un "cartoon" che è sopratutto uno splendido e atipico documentario che ipnotizza nelle sue splendide immagini,lucenti,carnali e delicate.Tutto è supportato da una bellissima colonna sonora,che ci accompagna dall'inizio alla fine,in un suggello di emozioni,voci e ferite mai assorbite.Il finale è volutamente spiazzante ed è una "pugnalata" a cui Folman sceglie immagini di repertorio AMARE e laceranti,un turbinio da inferno dantesco che ci porta a riflettere sul comune senso razionale e sulla bestialita' umana all'interno di un infame conflitto......VOTO 8.

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