Regia di Mark Robson vedi scheda film
Siamo in piena Guerra Fredda e anche la consegna dei premi Noble a Stoccolma può essere l'occasione per la propaganda.
Così quando il premio per la Fisica viene assegnato a uno scienziato che ora vive negli USA, ma è originario di un paese di oltre-cortina, si innesca un ingegnoso piano che mira a turbare l'opinione pubblica.
Ma la presenza di un altro premio Noble, quello della Letteratura, il giovane Andrew Craig (Paul Newman), tanto osannato dalla giuria quanto invenduto sugli scaffali il quale, per sbarcare il lunario, si cimenta sotto pseudonimo nella stesura di libri gialli, rischia di mandare a monte l'arguto piano...
Non lo avevo mai visto prima e ciò ovviamente è un limite. Tuttavia ne sono rimasto piuttosto deluso: lento a ingranare e forse troppo lungo nei suoi 134 minuti, presenta un'ottima interpretazione di Newman, che fa il giovane scrittore cinico, mezzo alcoolizzato e, naturalmente, abbastanza sciupafemmine..
Ma la sensazione è di scarsa originalità: al di là della collocazione della storia all'interno di un contesto insolito, ci ho visto tanto dei film di Hitchcock (a partire dalla commistione del thriller con tratti di commedia) oltre che delle prime pellicole di James Bond.
non che la visione sia sgradevole, ma - ecco - mi aspettavo di più.
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