Regia di John Guillermin vedi scheda film
Ritmo serratissimo, effetti speciali impensabili per il 1974 e due icone del cinema quali Paul Newman e Steve McQueen. Peccato solo per la monodimensionalità dei 'cattivi', troppo in linea con i dettami di Hollywood.
“L'inferno di cristallo” resta, quarant'anni dopo la sua uscita nei cinema, uno dei miti del cinema catastrofico. E non soltanto perché fu tra i -diciamo così- padri di detto genere, ma anche e soprattutto perché il livello della realizzazione resta da serie A (zona Champions Legaue) anche quando paragonato alle possibilità realizzative della nostra epoca digitale. E ad effetti speciali impensabili per l'epoca vanno aggiunti una storia dal ritmo serratissimo e la presenza contemporanea di due icone quali Steve McQueen e Paul Newman. Dovendo proprio cercare un difetto al film, direi la scelta dei personaggi da eliminare nel corso della pellicola, tutti cattivi e/o prescindibili, seguendo quindi un po' troppo a menadito le regole non scritte della Hollywood classica. Belle le musiche di John Williams.
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