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Hello, Dolly!

Regia di Gene Kelly vedi scheda film

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La recensione su Hello, Dolly!

di ethan
6 stelle

'Hello, Dolly!', diretto da Gene Kelly nel 1969, chiude un decennio in cui il Musical made in USA segna il passo ed entra in crisi, dopo i fasti di un genere, iniziati dopo pochi anni dall'avvento del sonoro e prottratisi fino alla fine degli anni '50.

Il film, sebbene si avvalga di nomi prestigiosi - il testo 'Matchmaker' di Thornton Wilder come base, l'adattamento di Ernest Lehman - tanto nel cast tecnico quanto in quello artistico, pur essendo un prodotto di una certa raffinatezza figurativa grazie alla mano di Gene Kelly, non riesce mai a decollare: canzoni - tranne quella che dà il titolo al film - carine ma non memorabili, coreografie corrette ma quasi mai trascinanti e una sensazione generale di assistere a uno spettacolo datato e troppo dilatato nella durata (2 ore e 20 minuti).

Per quanto riguarda gli interpreti, ci sono anche qui delle riserve: mentre sono le figure secondarie a brillare - il duo Cornelius (Michael Crawford) e Barnaby (Danny Lockin), dipendenti del 'tirannico' Vandergelder funziona bene con l'altra coppia di ragazze Irene Molloy (Marianne McAndrew) e Minnie Fay (E. J. Peaker) - sono purtroppo i due protagonisti il punto debole a livello di personaggi; se su Barbra Streisand, reduce dai fasti e dall'Oscar di 'Funny Girl', non ci sono dubbi sulle sue doti canore, lo stesso non si può dire sul suo ruolo di sensale di matrimoni, a mio avviso una scelta sbagliata di casting, su Walter Matthau, nei panni del ricco e scapolo Vandergelder, bisogna dire che un 'animale' da commedia come lui, tra costumi, canzoni e balletti, sembra proprio un pesce fuor d'acqua.

I tre Oscar vinti - scenografia, sonoro e colonna sonora per un film musicale - testimoniano più della professionalità dell'opera che del suo valore artistico e, in ogni caso, non garantirono né un buon successo commerciale  e tantomeno critico, con un'accoglienza accolse in maniera fredda o, al massimo, tiepida, del film.

Complessivamente, un musical onesto e decoroso ma non certo imperdibile.

Voto: 6.

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