Regia di Joon-ho Bong vedi scheda film
Un regista di cui si sentirà sempre più parlare questo geniale Joon-ho Bong, pluripremiato meritatamente agli Oscar 2020 con "Parasite",già autore di altre valide pellicole tra le quali questo thriller cupo e crepuscolare, che a tratti evoca le atmosfere de "La ragazza del lago", quel sottile intreccio di psicologia e vita da detective fatta di pranzi volanti, famiglie trascurate o inesistenti,piccole e grandi ripicche tra colleghi.A fare da filo conduttore la ricerca di un serial killer inaferrabile che colpisce sempre sulle note di una canzone mandata in onda da una radio ed esclusivamente in giorni di pioggia. Così, per un manipolo di investigatori privati di un piccolo paese coreano, il rompicapo diventa ancora più complesso dopo l'arrivo di un collega da Seul, il poliziotto laureato che dovrebbe risolvere il caso con poche mosse e che invece si scontra con i modi spicci ma a volte efficaci degli investigatori locali.Girato quasi tutto in notturna o in ambienti chiusi, "Memorie di un assassino" è uno di quei film che riesce magistralmente a fondere sdrammatizzazione (i detective pasticcioni e spesso sopra le righe) con momenti di raggelante realismo, precipitando progressivamente lo spettatore in un vortice di cattiveria ma anche di introspezione nella psiche di tutti i protagonisti in campo,siano essi assassini o presunti tali, piuttosto che i loro cacciatori, con una sottile ma continua analisi delle varie ipotesi investigative che si riveleranno un autentico ginepraio da cui sembra impossibile uscire. Un film nel complesso di agghiacciante bellezza.
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