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La fattoria degli animali

Regia di Joy Batchelor, John Halas vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La fattoria degli animali

di zombi
8 stelle

nella fattoria del signor jones serpeggia il malcontento. il signor jones è un beone che ha lasciato completamente andare il lavoro e la gestione dell'azienda e degli animali, che sono sfruttati senza pietà e alimentati il giusto per poter seguitare a lavorare. salvo poi venir a scoprire che per se stesso c'è una dispensa piena di ogni cosa, soprattutto del prodotto di molti degli animali che lavorano per lui. una notte, dopo che il beone è tornato a casa ed è stramazzato sul letto, viene convocata una riunione e a parlare è il verro più anziano, il maggiore. costui, grazie alla propria anzianità, spiega al resto degli animali che lo sfruttamento deve avere una fine e che devono approppriarsi della fattoria per rendere giustizia al proprio lavoro, scacciando lo sfruttatore che consuma senza produrre. a rivoluzione avvenuta, presa in mano dai suini, sul muro più grande della fattoria vengono scritte a grandi lettere le nuove leggi che governeranno la fattoria che d'ora in avanti sarà degli animali e non più padronale degli umani. sono leggi egualitarie, in cui nessuno sfrutterà nessun'altro, dove il lavoro e la vita degli animali vengono rispettati e dove si dice che la casa del signor jones verrà mantenuta come museo a perenne memoria di ciò che è stato di loro fino alla rivoluzione che li ha resi liberi. già da quando la sommossa ha inizio qualcosa di sbagliato sta avvenendo. qualcuno ha preso l'iniziativa di guidare la rivoluzione, c'è qualcuno che comanda e da ordini per spodestare il tiranno che affama e sfrutta e uccide quando l'animale non può più lavorare. alla morte del maggiore, prenderà in mano la situazione e la gestione della fattoria palla di neve. un maiale con idee di espansione e miglioria che ha intenzione di costruire un grande mulino per fornire di energia e riscladamento nelle fredde notti invernali i giacigli degli animali. dietro le quinte però napoleone sta aspettando il momento migliore per cacciare palla di neve e prendere il potere. non c'è scampo. c'è troppa gente a questo mondo e troppo bene pubblico per far si che cacciato un disonesto, un tiranno, uno sfruttatore, non ne salga al potere un altro screditando il precedente e pescando a piene mani nelle tasche della moltitudine. in breve le leggi cambieranno a favore del capo del popolo che inebriato dal benessere che gli sta piovendo addosso, ad inaugurazione del mulino, arriverà si la corrente elettrica, ma solo per armare la recinzione sormontata da un allarmante filo spinato. il malcontento cresce ma viene tenuto a bada da napoleone con la forza e la cucciolata del cane di casa morto martire della rivoluzione, addestrata segretamente dal subdolo suino come polizia personale. il potere, ha detto qualcuno di famoso, logora chi non ce l'ha. nell'essere andati ad occupare la casa padronale, i suini lentamente si (dis)umanizzano, fino ad assumere una goffa e pericolante andatura a due zampe, anche se nel libro la ricordo come una superba descrizione degna dei migliori cult horror. ovunque effigi del grande porco adornano gli edifici della fattoria sempre più grande e moderna ma allo stesso tempo opprimente e anti-libertaria. il destino dei molti è quello alfine, di vivere in una costante rivoluzione sospesa che li liberi dai maiali che s'ingrassano alle spalle degli altri?... aldilà della satira sulla dittatura omicida di stalin e delle considerazioni che portarono lenin e il popolo russo a rivoltarsi all'impero zarista, la grandezza del romanzo breve di orwell, sta nell'adattarsi perfettamente a qualsiasi tipo di situazione sociale. poichè se i dittatori a volte vengono rimossi con la violenza e uccisi(amen), il potere di una democrazia gestita come un silos di granaglie pieno di buchi alle cui fontanelle si abbeverano in molti, non trovando altri rimedi che tagliare il pubblico e salassando i poveretti che un lavoro ancora ce l'hanno, aveva ragione quello che diceva che il potere logora chi non ce l'ha..... ma non perchè non lo possiede, quanto perchè si accorge che i porci s'ingrassano alle spalle di chi produce beandosi di quel potere. 

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