Regia di Don Mancini vedi scheda film
A conti fatti, l'unica saga horror cinematografica vista in ordine cronologico dal sottoscritto è "Venerdì 13", escludendo "Jason X". Guardarsi "Il figlio di Chucky" da soli senza sapere un minimo degli episodi precedenti, si potrebbe pensare, può portare via gran parte del divertimento, ma fortunatamente con la pellicola di Don Mancini non è così (grazie anche all'aiuto di Gabriargento che mi ha "assistito" nel corso del film). Una sorta di horror/comico/parodico dove le risate non mancano, ma solo se non si è alla ricerca di un umorismo elegante (assistiamo a bambolotti che si masturbano per fecondare un'attrice, per dirne una). A dare il via alla vicenda, come il titolo suggerisce, è il frutto del rapporto tra Chucky e la bambola Tiffany: nonostante i genitori, il "piccolo" (o "piccolA"? Durante tutta la storia mamma e papà litigano per stabilirne il sesso) sembra portato alla bontà, ma Chucky si rifiuta di avere come prole una mammoletta. E pertanto cercherà di portarlo/a su quella che ritiene essere la retta via. Il sangue e le morti truculente non mancano, anche se il tutto è orientato verso il grottesco piuttosto che l'horror vero e proprio. Molte citazioni e strizzatine d'occhio qua e là, senza contare alcune battute particolarmente azzeccate (ad un certo punto Chucky fa sbandare fuori strada nientmeno che Britney Spears, per poi gridarle "OOps, l'ho fatto di nuovo!", parafrasando una canzone della popstar) che rendono "Il figlio di Chucky" estremamente fluido e scorrevole. Forse non per tutti, ma immancabile per chiha voglia di un horror fuori dall'ordinario.
Non male.
Non male.
Nella norma, tutto sommato.
Astruso, ma divertente.
Molto simpatica e... "tanta". Diverte.
Molto adatta la regia di Mancini, ha fatto un buon lavoro. Il film funziona che è una meraviglia.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta