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Non perdiamo la testa

Regia di Mario Mattòli vedi scheda film

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La recensione su Non perdiamo la testa

di zombi
5 stelle

inusuale, imperfetto, ma per l'epoca forse avanti, almeno al cinema

la meravigliosa, confortante/rassicurante voce di STEFANO SIBALDI avvisa il pubblico che il film che andremo a visionare non si svolge nelle gelide lande dell'antartide e nemmeno nelle savane dell'africa, bensì in un tranquillo quartierino, di gente normalissima, in un cortile come tanti dove alcuni ragazzini GIUOcano con una normalissima palla.

palla che i ragazzini urlano al portiere dello stabile di prendere con la testa e che questo immancabilmente manca.

il film di mattoli è un non-sense che a volte ricorda i film dei fratelli marx per come inanella senza sosta battute e battutine, quasi senza voler dar tregua allo spettatore.

mattatore assoluto ne è il grande UGO TOGNAZZI qui senza il suo sodale dell'epoca raimondo vianello che fa una comparsata di prestigio ad aprire e chiudere il film, rammaricandosi di questa sorta di tradimento, mentre l'UGO giace in terra dolorante per una capocciata tremenda l'unica volta che riesce a prendere una palla urlata dai ragazzini pestiferi.

l'equivoco nasce nello studio di un dottore dove ugo(tony cuccar) si reca a prendere delle lastre alla testa di un condomino, al posto della cameriera che invece va ad incotrare l'amato. 

buggerandosi bellamente del diritto alla privacy, concetto che arriverà un pò dopo, per liberarsi dell'altolocata beatrice clacton in seduta giornaliera ad elencare i suoi malanni immaginari e illusori a cui lei affibia dei nomignoli per sentirli meno minacciosi, il dottore le parle delle vere disgrazie  senza speranze di questo paziente, a cui lei si appassiona subito per sodisfare il suo bisogno di saziare la noia che la attanaglia.

il film che non è avventurosamente ambientato in luoghi esotici, gag dopo gag, trasporta il portiere nella villa "con nome", quindi importantissima, tra le grinfie assetate di volontariato e benevolenza di queste signore altolocate e più o meno nobili, per fargli trascorrere quelli che loro credono essere i suoi ultimi minuti, o ore, o giorni di vita,come meglio si può .

però l'audace e ingenua follia del film, amalgama maldestramente comico, poliziesco e quant'altro in un minestrone che si fa guardare, anche se non perfettamente seguire(ma non è così indispensabile) grazie alla bravura di tognazzi e della valeri e all'allegria che si sente trasudare dalla pellicola. 

insomma senza essere un capolavoro, un prodotto simpatico che si ricorda per la sua capricciosa e un pò temeraria esagerazione

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