Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Cupo , affascinante ma non il miglior Bergman
Cupo horror psicologico in cui confluiscono temi (l'isolamento, la creatività sul limitare della pazzia, la potenza demiurgica del creare, la dimensione autobiografica di tutto questo) e stilemi (i lunghi primi piani, i monologhi-confessione, l'uso armonioso di carrelli e piani-sequenza, il bianco e nero potentissimo di Nykvist) bergmaniani che però ogni tanto finiscono per ingarbugliarsi in eccesso.
Restano nella memoria l'atmosfera asfissiante costruita per tocchi impercettibili, l'angoscia nel buio dello sgabuzzino, le parole di Alma che chiudono il film: Il risultato è sempre affascinante, ma non del tutto a fuoco.
Omero non dormiva, ma forse un po' distratto lo era.
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