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Memorie di una geisha

Regia di Rob Marshall vedi scheda film

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La recensione su Memorie di una geisha

di kubritch
4 stelle

Pessimo film sulla cultura giapponese pesantemente filtrata da occhi occidentali. Io non ho una conoscenza approfondita del giappone. Sono abbastanza ignorante a riguardo. La mia cultura si basa sul cinema giapponese. Aguzzando la vista, come si direbbe, per un gioco enigmistico, noto delle profonde differenze. Basta guardare il più celebre dei film che parla di geishe ossia "Ecco, l'impero dei sensi". Ci sono tante cose che gli americani, a causa della loro cultura puritana, finta liberale giovanilista, non riescono a comprendere; per esempio, che le geishe più che prostitute d'alto bordo erano custodi, emblema, icone di una cultura raffinatissima, assimilabili alle sacerdotesse babilonesi. Tutti quegli screzi e battibecchi da soap opera sono proprio agli antipodi della cultura giapponese e ne sminuiscono la portata. Gli americani hanno il pregiudizio che l'umanità sia quella, abbia quegli atteggiamenti, in qualunque latitudine. Non è vero. L'eccessiva spettacolarizzazione è in contrasto con il sublime essenzialismo dell'Arte giapponese. Si veda lo spettacolo offerto dalla geisha. Una sparata di luci ed effetti scenici che non ha niente a che fare col rigore matematico e lo spirito giapponese e molto con la grandeur americana o delle passerelle di moda. a questo punto, sono portato a pensare che non sia un caso che ad interpretare giapponesi ci siano attrici cinesi. Cinesi e giapponesi sono come fiorentini e pisani. D'altronde il romanzo, da cui è tratto il film, è di un americano. C'è una scena in cui si stigmatizza il logoramento della figura delle geishe ad opera della cultura americana. Ma è esattamente quello che fà il film. E' una presa di distanza incoerente. La storia che sta sotto il film che sta reinterpreta il romanzo sarà vera, ossia ha un nucleo di verità identificabile col soggetto, ma la messa-in-scena è più fedele alla cultura americana che a quella giapponese. E' "Via col vento". Mi preoccupa che gli americani non sappiano vedere al di là di sé stessi.

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