Regia di Lucio Marcaccini vedi scheda film
La formula era ormai risaputa: sbirri senza codice, delinquenti privi di morale, inseguimenti e sparatorie, scenari sordidi in cui affondare, nel nome - sostanzialmente - del diritto alla cronaca (nera). Qui l'esordiente (e rimasto totalmente sconosciuto) Lucio Marcaccini miscela male le componenti del cocktail, premendo di meno sul pedale dell'azione e di più sulla componente erotica (molte, le scene di nudo e di accoppiamenti), con uno sguardo un po' troppo conformista alla contestazione giovanile - e siamo d'altronde nel 1975, anno in cui ormai l'argomento è passato di moda da un pezzo. La salsa è la solita, sceneggiatura scritta in collaborazione con Vincenzo Mannino: le indagini del commissario tutto d'un pezzo (Bozzuffi) sono come di consueto ostacolate dalla spietata malavita, fra i quali esponenti spicca il ruolo affidato a Maurizio Arena (ormai sceso dalla cresta dell'onda da tempo); una piccola parte è riservata anche a Leopoldo Trieste, il resto del cast è pressochè ininfluente. Se come poliziesco è decisamente sotto tono, almeno si salva la scena delirante-lisergica del bad trip (il titolo inglese, perchè evidentemente questo sottoprodottaccio è finito pure all'estero, è peraltro proprio Hallucinating trip), che può perfino rievocare - vagamente, dichiarazione da prendere con le molle - le suggestioni del ben più celebre Trainspotting di Boyle (1996). Colonna sonora vivace a cura di Albert Verrecchia, affidata all'esecuzione della band dei Cyan Three e con la partecipazione del percussionista Tony Esposito. 2,5/10.
Un giro di tossici romani - fra cui figli di benestanti - viene stroncato dalla polizia, ma risalendo agli spacciatori ed ai boss del traffico, la strada si fa sempre più oscura e dura a percorrersi...
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