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Specchio magico

Regia di Manoel de Oliveira vedi scheda film

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La recensione su Specchio magico

di Baliverna
6 stelle

Che dire? E' un film strano, con dialoghi strani, personaggi strani, e con una visione strana della fede cattolica. Anche il finale è strano, e sembra anzi che la vicenda non termini da nessuna parte. Per il resto è discretamente realizzato, perché si reggono benino le quasi due ore e un quarto di durata.
Più che dei vangeli canonici o dei dogmi, si parla a lungo dei manoscritti del Mar Morto e dei vangeli apocrifi, i cui contenuti turbano molto quella che forse è la protagonista, cioè la ricca e sola signora. Si può anche azzardare l'idea che il suo interesse morboso e distorto nei confronti della fede sia una conseguenza del suo essere completamente trascurata dal marito, e della conseguente assenza di figli. Egli la vede al più come una sorella, o un'amica. Non è cattivo o egoista, ma non è proprio capace di considerarla e trattarla da moglie. Dall'altra parte, però, si butta anima e corpo nella musica da camera. Insomma, la situazione familiare in cui germogliano le aspirazioni mistiche della donna è snaturata e distorta. La storia della apparizioni della Madonna, poi, ci dice che queste non accadono mai a chi se le è aspettate, o peggio le ha desiderate. Anzi, questi atteggiamenti favoriscono le allucinazioni e gli interventi del demonio. Il cruccio della protagonista, del resto, è quello di tanti: perché la Madonna appare a degli umili pastorelli o a persone ignoranti, e non a me che sono istruita, parlo bene, e sarei capace di capire e diffondere i suoi messaggi?
Attorno alla donna si muovono strani personaggi: un biblista che parla inglese (Piccoli), un ex-detenuto ed ex-seminarista un po' filosofo, un ex-falsario (che infatti si offre di inscenare una falsa apparizione), un prete dallo sguardo torvo, alcune ciniche domestiche, e una suora di passaggio che parla spagnolo...
E' una pellicola in cui De Oliveira rappresenta attraverso i dialoghi dei personaggi le sue personali riflessioni sulla fede cattolica, e in particolare sui manoscritti del Mar Morto, che devono averlo parecchio interessato. La macchina da presa è quasi sempre ferma; ci sono campi lunghi e mezzi piani, mai primi piani. La fotografia è colorata e solare. Il ritmo è lento, ma i bizzarri dialoghi ci avvolgono e sanno tener viva l'attenzione.

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