Regia di Cristina Comencini vedi scheda film
**1/2 Bello,onesto e piuttosto doloroso il nuovo film della Comencini,che racconta una sofferta vicenda familiare analizzando anche pieghe nascoste dell'amore.
Tratto da un romanzo della stessa regista,il film risente un pò troppo dell'origine lettararia, nella struttura narrativa e nel peso dei temi, ma sa trattarli con una certa sensibilità e coraggio,giostrando abilmente tra dolente riflessione e rilassamento ironico,con una bella storia di amore lesbico. Con qualche banalità e forzature da soap,che stonano con lo sfondo di satira metalinguistica.
Sempre presente eppure discretamente suggestiva.
La parodia delle soap è divertente ma non funziona a pieno ed alcuni sottotesti sfuggono alla regia,per non parlare del finale poco riuscito. Ma i pregi del film non sono pochi.
Bravissima a recitare in souplesse e ad imprimere il suo marchio.
Bravissima,forse la migliore in un ruolo a rischio ridicolo: a lei e alla finocchiaro la scena migliore,quella della seduzione saffica.
Sottoutilizzato.
Bravo,ma non riesce sempre a suggerire un mondo in implosione.
La regia non l'aiuta negli scoppi emotivi, ma la sua misura è spesso invidiabile.
La Comencini,forse troppo dentro alla materia che racconta, cerca di essere più forte e profonda possibile: non sempre ci riesce(la storia extraconiugale del marito è del tutto accessoria),ma il tentativo di sondare momenti di dolore assoluto con uno stile più visivo che parlato merita rispetto,anche quando scivola goffamente come nel parto sul treno. Non tutti gli attori sono diretti al meglio,ma non mancano attimi di grande recitazione.
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