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Fuga di mezzanotte

Regia di Alan Parker vedi scheda film

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La recensione su Fuga di mezzanotte

di dedo
6 stelle

In viaggio turistico in Turchia con la fidanzata, Bill Hayes sta preparandosi a tornare a casa. Per avidità ha acquistato 2 kg di hashish che si avvolge in panetti attorno al corpo. All'imbarco la paura, la coscenza sporca lo spingono ad uno stato di tensione tale da insospettire gli agenti e viene arrestato. Condannato a Istanbul a 4 anni e 2 mesi di carcere usufruendo senza merito delle attenuanti di possesso e non di spaccio di droga, viene rinchiuso in un orrido carcere, ove conosce altri reclusi stranieri. Quello della prigione è un ambiente allucinante: punizioni corporali (previste dalla Legge turca), presenza di adolescenti, spie fra i reclusi. In un tentativo di fuga gli va bene: due suoi amici, puniti fisicamente, finiscono uno all'ospedale ed un altro nel reparto psico-lesi. Sin'ora la lercia e miasmatica vita in un carcere putrido e fattiscente, in cui stranamente di giorno i reclusi possono stare fuori dalle celle (ricorda "Bangkok, senza ritorno"), la mente sia pure angosciata è ancora vigile e sotto controllo. Ma a 53 giorni dalla fine della pena l'Alta Corte di Istambul, per dare un esempio eclatante, modifica la sentenza accollandogli l'ergastolo. E' un trauma che lo sconvolge profondamente (anche perchè avverte nella decisione un intento politico) e la psiche cede, la forza di volontà cade, perde ogni freno inibitore, entra in una spirale di pazzia che lo porta a gesti inconsulti, tali da farlo trasferire nel reparto psico-labili. Qui la vita e le prospettive sono insostenibili e, preso di mira dal comandante del carcere, viene prelevato per essere sodomizzato. Una reazione violenta di Bill gli consente di appropriarsi di una divisa (di chi ? non quella del comandante perchè fisicamente è molte taglie più grosso di lui) e di uscire dal carcere e scappare. Nella prima parte del film Bill non può pretendere dallo spettatore comprensione e benevolenza: ha compiuto consapevolmente per avidità un grave reato. Nella seconda parte (cioè da quando prende l'ergastolo), di fronte alla ingiustizia subita per motivi più politici che commisurati alla entità del reato, un moto angosciante di ribellione e di solidarietà umana viene sollecitato nello spettatore, che ora si immedesima in lui, alla sua sorte ed agli eventi che seguiranno. Questo è quanto il film racconta e quali sono le reazioni che ho provato. La pellicola calca la mano su tutta la trama, sbagliando perchè il coinvolgimento e la commozione vengono solo nella seconda parte del film. L'errore del regista è stato quello di essersi fatto prendere melodrammaticamente la mano specie nella prima parte ed in ciò lo aiuta una scenografia che lascia molto a desiderare sia ideologicamente sia nella ripetitività ad effetto di molti momenti del film. Il montaggio pesante e quasi compiaciuto nel presentare a lungo immagini crude sarebbe stato migliore se avesse sforbiciato con molta più audacia. Forse Bill Hayes (collaboratore) ha forzato la mano. Valida la fotografia e soprattutto la colonna sonora di Moroder.Brad Davies lavora con impegno ed offre l'immagine di Bill voluto dal regista. Breve ma ottima l'interpretazione della bella Irene Miracle. Voto 6

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