Regia di Wong Kar-wai vedi scheda film
peccato che non abbia preso premi. un film così se li sarebbe meritati, se non altro per la cura con la quale è stato girato. mi ha stupito la mania per i dettagli. le mani, le scarpe, una mano guantata che oscilla avanti e indietro durante una camminata. gli attori sono ripresi al rallentatore, ci sono i fermi immagine, il bianco e nero, il colore, la fotografia sgranata imprecisa. la predilezione per il verde e le sue sfumature al blu. dovrebbe essere un onore e un piacere per qualsiasi attore o tecnico lavorare con un regista come wog kar wai che concepisce e partorisce un film come 2046. la storia avanza e anche se a volte mi è capitato di non seguire più le parole, ero comunque una macchia di colore fluido che scivolava sui fotogrammi, e magari dentro di loro. e questo finale, questo amore che tony non ha saputo cogliere e si è lasciato sfuggire tra le dita, è il fantasma sublime di maggie cheung, che per fortuna compare. e anche se non da protagonista lascia un segno indelebile. c'era, chi ha visto IN THE MOOD FOR LOVE, ed è rimasta, una delle donne più belle della cinematografia attuale mondiale. quelle sigarette perennemente accese, le porte dell'albergo, le pareti sottili come fogli, tra le cui fessure passano lettere di innamorati, e rumori di godimento sessuale. purtroppo l'amore non è contemplato. poichè se rimango completamente disarmato di fronte alla (non)-bellezza di tony leung, comprendo assolutamente la sua impossibilità di amare qualsiasi donna che non lo riporti a maggie. e così tra una splendida e ritrovata gong li in nero(non ha una benda sull'occhio, ma un guanto su di una mano... leggenda vuole che...) e una zhang ziyi finalmente simpatica e non cattiva, dove da dark lady che ha ogni uomo ai suoi piedi, si ritrova ai piedi di tony combattendo nuovamente contro maggie. si sente il sudore, e l'odore della pelle di tony mentre scrive il romanzo. quella fugace visione del suo culo e la riga scura delle natiche, tra le quale poter affondare una mano come holly hunter faceva con sam neill e annusare il profumo del suo sesso. è facile sentire ciò che prova zhang ziyi. bella, giovane e impotente, completamente disarmata anche lei se ne va per non soffrire. mi è molto piaciuto che spesso gli attori fossero inquadrati in una immagine tagliata da drappeggi o pareti imbottite. e quello scorcio sul tetto dell'hotel dove tutte sono andate o sono state immaginate, come faye wong splendida in abiti anni 60 con il golfino sulle spalle, senza trucco, androide che si sta deteriorando e che non corrisponde nessun'altro amore se non quello del suo amato, che riuscirà ad avere. per chi ha la fortuna di vederlo e amarlo, un film troppo importante e personale.
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