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Il cimitero del sole

Regia di Nagisa Oshima vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il cimitero del sole

di sasso67
8 stelle

Il terzo film di Oshima è impegnato, intelligente e cattivo; in più conferma, dopo "Racconto crudele della giovinezza" (anch'esso del 1960) il talento del regista più comunista della nouvelle vague giapponese. In una veste grafica che, forse non per caso, privilegia i rossi - quasi a volere accostare Douglas Sirk e Mao - con la presenza preponderante di un sole sempre rosso, come se la bandiera nipponica incombesse sulle miserabili catapecchie, Oshima non fa mancare la critica sociale, mettendo in piazza il mercato nero, la prostituzione i commerci turpi come quello del sangue e dei documenti falsi (che privano i poveracci anche dell'ultima cosa che è rimasta loro: l'identità), la fame e la mendicità. Ma condisce il suo piatto, ostentatamente schifoso, di un umore acre, nel personaggio dell'anziano reduce dalla guerra, a parole nostalgico dell'Impero, ma poi venale nel succhiare soldi e sangue ai poveri cristi che sfrutta fino alla morte (tenta perfino di vendere un gigante tontolone come minatore). E non mancano squarci di lirismo che sembrano, appunto, rifarsi, almeno figurativamente, ai drammi fiammeggianti di Sirk, come la struggente sequenza, genialmente sottofondata da un arpeggio di chitarra, in cui Takeshi e Hanako si liberano della ragazzina violentata. Non tutto, nella sceneggiatura, è chiarissimo, ma "Il cimitero del sole" è una solenne e violenta presa di posizione, da parte di un giovane cineasta, contro il suo paese risorto - ma a quale prezzo! - dalle ceneri fumanti di energia atomica della Seconda Guerra Mondiale. I nostri panni - sembra dire senza peli sulla lingua Oshima - ce li laviamo in pubblico. (17 maggio 2008)

Sulla trama

Nei sobborghi miserandi di Osaka, la figlia di uno straccivendolo mette su un turpe commercio di sangue, comprato dai poveracci e rivenduto agli ospedali. Di notte, poi, si vende lungo i viali della città. Il suo commercio viene poi rovinato dalla banda di Shin, e dal suo interesse per Takeshi, un killer dal cuore sensibile. Farà in modo che la banda di Shin sia distrutta da quella di Ohama, ma la povera gente, accortasi di essere ingannata e sfruttata da anni, metterà a ferro e fuoco la baraccopoli.

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