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Liberazione

Regia di Yuri Ozerov vedi scheda film

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Brady

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La recensione su Liberazione

di Brady
9 stelle

Una grande OPERA!! Un prezioso racconto del nostro nefasto passato bellico. Tristezza infinita per tutti i caduti e per tutti quelli che hanno sofferto a causa di tanta scelleratezza.

Ho avuto modo di apprezzare l'opera completa e di OPERA si tratta.

Una monumentale e spettacolare ricostruzione della 'Liberazione' non solo dell'Unione Sovietica, ma anche di altre nazioni occupate dai nazisti.

La prima parte si concentra sulla battaglia di Kursk dove la manovra a tenaglia dell'esercito tedesco a Nord dalla città di Orel ed a Sud da quella di Belgorod, forte di circa 3.000 tank (2000 o 2.500 secondo altre fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Kursk), viene arginata, a fatica dall'esercito russo e le sue armate corazzate i primi di luglio del 1943. Uno scontro epico, un vero e proprio ‘cerchio di fuoco’ che ha fiaccato per sempre la capacità offensiva germanica, ottenuta però con uno smisurato sacrificio di uomini e mezzi. Le forze russe in campo erano da 2 a 4 volte superiori. E se non fosse stato per il contestuale sbarco degli alleati in Sicilia, reso possibile dalla sconfitta dell’Afrikakorps in Tunisia e che richiese lo spostamento di ingenti forse su fronte italiano, poteva andare diversamente.

Le perdite sono state di circa 3,5 volte superiori nell’Armata Rossa, per un totale da ambo le parti di circa 230.000 fra morti, feriti e dispersi. Il rapporto fu di circa 1 a 5 sui tank e sugli aerei.

L’esercito russo fu indubbiamente quello che pagò di più di tutti in termini di vite umane, dai 10, 5 ai 13,5 MILIONI di uomini (a seconda delle fonti), su un totale di circa 25. Senza dimenticare che in tutto il conflitto, a livello mondiale perirono anche circa 43 milioni di civili. Terrificante!! Non si può aggiungere altro….

Tuttavia il destino della Germania era ormai segnato ed ogni vittoria, non avrebbe potuto essere che provvisoria. E d’altra parte questa sconfitta non era la prima, visto che nel 1942 le truppe tedesche vennero respinte a Stalingrado dopo una durissima battaglia dove si ebbero oltre 1,5 milioni di soldati morti, feriti o fatti prigionieri.

Sul fronte italiano si narra sinteticamente delle vicende della destituzione di Mussolini in collaborazione con lo stesso Re e la sua liberazione.

E si cita poi la situazione in Jugoslavia, dove i partigiani, riescono ad avere la meglio contro le forze tedesche a seguito di sanguinosi combattimenti.

L’attenzione si sposta quindi di nuovo sul fronte russo, che ormai si attesta sul fiume Dnepr. A circa 400 km da Kursk. Qui la resistenza tedesca è ancora forte anche grazie alla presenza dell’ampio corso d’acqua. Ma la strategia russa unitamente alla superiorità militare nei numeri, riesce a portare alla riconquista di Kiev ed alla liberazione di buona parte dell’Ucraina.

I numeri, purtroppo, non rendono ragione di ogni singola persona uccisa, di ogni uomo, donna o bambino, eliminato arbitrariamente e crudelmente e di tutti quelli, che rimasti, comunque ne soffrirono le atroci conseguenze.

L’opera è indubbiamente monumentale con ricostruzioni spettacolari e di grande impatto di scene di combattimento il cui filo conduttore è tenuto assieme dagli incontri di alto livello ad illustrarci le varie strategie nonché, sul piano più strettamente umano, dalle vicende di alcuni soldati e da una donna che segue le truppe come infermiera, anche allo scopo di star vicino alla persone che ama.

Contrariamente a quanto si possa pensare il film non ha un momento di stanca; anzi il ritmo è notevole e l’interesse è mantenuto sempre vivo grazie al susseguirci incalzante degli avvenimenti. Ottima regia, ottima la scelta delle location valorizzate da meravigliose riprese aeree. Direi tutto davvero perfetto per quanto riguarda le prime due parti: L’anello di fuoco e La grande offensiva.

Le altre tre parti (La direzione dell’attacco principale, La battaglia per Berlino e L’ultimo assalto, pur mantenendo un generale interesse con scene di indiscutibile interesse, sono contraddistinte da una costante ripetizione di sequenze identiche, soprattutto per quanto riguarda le scene di guerra con i tank, ma non solo. La storia, inoltre, perde un po' di linearità perdendosi, talvolta, tra un cambio di scena e l'altro proponendo scene di battaglia improbabili.

 

Rimane comunque un film imponente e spettacolare!!! E lo stesso si deve necessariamente affermare per gli interpreti, tutti!! Grandiosa la parte di Hitler (Fritz DIez), delirante sino alla fine. E’ davvero incredibile come un intero popolo si sia messo nelle mani di un tale scellerato… ed abbia pertinacemente continuato a farlo sino alla fine.

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