Regia di Jean Delannoy vedi scheda film
Il primo commissario Maigret al cinema, con un'ottima sceneggiatura di Audiard, che ha curato anche i dialoghi. Un Gabin misurato, ben guidato da Delannoy, con cui ha lavorato dievrse altre volte: perchè è un grande attore, ma diverse volte è in preda a dei manierismi, tipicamente francesi, che lo sminuiscono. E' un Maigret lontano dal nostro Cervi, che forse ha colpito giusto, come ha detto lo stesso Simenon, ma comunque l'ottica è quella. Un' ambientazione un po' troppo costruita nei tetri di posa, che forse ha condizionato la storia, le atmosfere sono giuste e la storia è anche al limite per tempi in cui era stato fatto. Attori d'oc, lo completano perfettamente.
Nle film si intravede un Lino Ventura agli inzii con la sua consueta e grande maschera di attore, che darà i suoi frutti negli anni a venire
Un serial killer affligge Parigi, starà a Maigret scovare nei meandri di una storia inconsueta chi è.
La moglie di Maigret, una donna un po' troppo spenta e cinica
Diciamo, che siamo un po' nella routine, ma la regia riesce a contenerlo
Siamo alla vigilia di Rocco e i suoi fratelli, ha una grande stoffa di attrice, elo dimostra anche qui
Un Gabin davvero grande e misurato, da qui si nota la stoffa del grande attore
Un regista che conosceva benissimo Gabin, e che ha fatto diverse operazioni diverse, ma molte di ottima qualità.
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