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Titicut Follies

Regia di Frederick Wiseman vedi scheda film

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La recensione su Titicut Follies

di EmpireOfCinema
9 stelle

Esordio di uno dei documentaristi più importanti della storia e uno dei film più potenti contro le istituzioni. Necessario.

"L'America è la parte femminile del mondo ed è ninfomane. La sua sessualità causa guerre come lo sperma che un uomo mette in una donna e una donna nel suo stesso corpo. Ha lo stesso effetto solo che questo è su scala gigantesca. Una scala gigantesca e violenta. Volete dirmi che dopo il sesso vi sentite bene e sani? No."

Urla un anziano detenuto del Bridgewater State Hospital, istituto di recupero per i criminali ritenuti malati di mente in Massachusetts, di fronte la macchina da presa di questo film di esordio di uno dei più famosi documentaristi americani. Autoprodotto con grandi difficoltà, fu tenuto sotto divieto di proiezione per ben 23 anni, ritenuto offensivo e osceno e colpevole di violare la privacy dei pazienti (nonostante nessuno di essi o dei familiari abbia mai denunciato l'autore). Iniziando e finendo con le scene di un musical interpretato dai pazienti stessi - intitolato appunto "Titicut Follies" - il documentario ci mostra il modo paradossale in cui la malattia mentale viene fatta diventare uno "spettacolo" dalla stessa istituzione che dovrebbe curarla. Proprio la lotta contro le istituzioni è uno dei punti chiave della poetica di Wiseman ed emerge con grande forza già dalla sua prima opera, mostrandoci violenti scontri tra i pazienti e i medici/infermieri dell'ospedale. Un viaggio negli angoli della follia umana, in cui la macchina da presa cerca di essere "invisibile" ai propri soggetti per poter descrivere con totale sincerità il loro rapporto con la società (es. il monologo citato sopra) e la comunità dei malati, mostrandoci sia le scene più scioccanti, come quella di un uomo nutrito a forza o di un altro completamente nudo che urla nella sua cella completamente vuota; sia i momenti di tenerezza per ricordarci quanto siano umani anche loro.

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