Regia di Matteo Garrone vedi scheda film
la storia è un eccesso, ma è il ritratto di molti rapporti dove l'uomo costruisce una prigione psicologia introno alla propria compagna, vuoi che sia di violenza (fisica o mentale) vuoi che sia per abbigliamento, per vita sociale o puramente estetico come qui di storie nella vita di tutti i giorni se ne sentono un sacco.
Garrone come detto esaspera per farci entrare con ribrezzo in questo mondo, per mostrarci fino a che punto si può arrivare. Ci accompagna dal primo incontro alla convinvenza alla crisi affossandoci in questo rapporto malato e perverso. Il film parte col botto e fino a metà conserva una forza affascinante peccato poi la perda sul finale.
Gli attori sono stupendi, lei con aria scanzonata all'inizio ma con un velo di tristezza negli occhi che poi prenderà il sopravvento, lui che nelle prima scene fa pensare "ma questo cane dove l'hanno preso?" e invece poi capisci che è perfetto per il ruolo, basterebbe lui per assaporare l'angoscia di questa storia.
Bravo Garrone che si diverte con la telecamera per tutto il film, toccando l'apice nelle inquadrature sul corpo di lei mostrandoci la metamorfosi fisica e mentale.
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