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Sacco e Vanzetti

Regia di Giuliano Montaldo vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Sacco e Vanzetti

di jonas
8 stelle

Gli anarchici italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, falsamente accusati di rapina e omicidio, finiscono sulla sedia elettrica nel 1927 dopo un’odissea giudiziaria di sette anni. Ricostruzione vibrante, indignata e appassionata di una delle pagine nere della giustizia americana: pubblico ministero lasciato a briglia sciolta, testimoni subornati, prove a carico dei veri colpevoli occultate. Un film a tesi, figlio del suo tempo (la scena ricorrente in cui si vede Andrea Salsedo precipitare al rallentatore da una finestra al quattordicesimo piano della stazione di polizia non può non richiamare il caso Pinelli). Nella prima parte c’è un avvocato sanguigno dall’aria proletaria, nella seconda un pacato liberal, ma i risultati ottenuti da entrambi sono i medesimi. Volonté più combattivo (e forse un po’ troppo eloquente per essere un pescivendolo; ma d’altra parte i discorsi che fa sono quelli effettivamente pronunciati da Vanzetti), Cucciolla più dimesso. Prologo ed epilogo in b/n, cameo di Rosanna Fratello prestata al cinema, Joan Baez canta Here’s to you (con musica di Morricone) sui titoli di coda: nella versione italiana interpretata da Gianni Morandi diventerà Ho visto un film, e il film è appunto questo.

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