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Un film parlato

Regia di Manoel de Oliveira vedi scheda film

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La recensione su Un film parlato

di luisasalvi
4 stelle

Rosa Maria, professoressa di storia all’università, in crociera con la figlia decenne attraverso il Mediterraneo, poi il Mar Rosso, in direzione di Bombay, visita i tanti luoghi storici di cui parla nelle sue lezioni e li spiega alla figlia: Lisbona, Marsiglia, Napoli, Atene, Istambul, le piramidi d’Egitto, con pochi interventi di locali o di turisti con cui scambiare poche parole. Nella seconda parte del film due serate in nave: nella prima ascoltiamo da lontano le conversazioni, o piuttosto i monologhi, del capitano della nave, americano di origine polacca, e di tre sue illustri ospiti, una greca, una francese e una italiana, che parlano nelle proprie lingue (il capitano in inglese, non in polacco); nella serata successiva anche Maria Rosa e la figlia sono forzatamente invitate dal capitano, più galante e cerimonioso che cortese, a unirsi a loro, nonostante il desiderio esplicito di Rosa Maria di restare al proprio tavolo, sola con la figlia; a questa il capitano dona una bambola.

La prima parte potrebbe apparire una scusa per una lezione di storia, ma scialba e noiosa anche nelle intenzioni del regista che le situa su sfondi fissi sbiaditi e convenzionali di poche immagini da vecchie cartoline e fa raccontare banalità di nessun interesse, con errori e imprecisioni probabilmente non voluti ma dovuti a ignoranza e superficialità del regista, presuntuosamente indifferente al dovere di documentarsi e verificare ciò che dice, e con qualche pregiudizio contro i mussulmani.

Nella seconda parte, di compiaciuto uso di varie lingue europee, si impone la battagliera greca che esalta il ruolo dei greci per la nascita della cultura europea mentre ora l’inglese ha soppiantato il greco... peraltro ben diverso, quello in cui sta parlando, da quello storico, a sua volta diviso in dialetti assai diversi in ogni città o regione: la vera lingua comune dell’Europa occidentale è stato il latino, ma nel film questo è ignorato. Non mi è chiaro il senso di questo disquisire a monologhi.

Infine il capitano forza Rosa Maria a venire al loro tavolo con la bimba cui regala una bambola, poi invita la greca a cantare, ma mentre lei canta lui riceve la notizia che sono state trovate bombe e che bisogna abbandonare la nave. Ognuno torna in cabina a indossare il giubbotto di salvataggio e tutti si riuniscono sul ponte... tranne Rosa Maria che torna di corsa a riprendere la figlia tornata a prendere la bambola appena ricevuta in dono. Quando risalgono gli altri sono già tutti lontani nelle scialuppe, mentre si odono le esplosioni: la solita battuta scema finale di un ricco annoiato che si diverte ad annoiare gli altri e poi stupirli con una risatina.  

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