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Elephant

Regia di Gus Van Sant vedi scheda film

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AndreaVenuti

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La recensione su Elephant

di AndreaVenuti
9 stelle

Elephant è un film Americano del 2003 diretto da Gus Van Sant, vincitore sia della Palma d'Oro sia del Prix de la mise en scène al 56° Festival di Cannes; il film è liberamente ispirato al massacro della Columbine High School avvenuta il 20 Aprile del 1999, dove persero la vita 15 persone (compresi i due killer).

Il film di Gus Van Sant è un capolavoro assoluto;  pur adottando uno stile a tratti asettico ed oggettivo, limitandosi a riprendere una classica giornata di vita al liceo, tratta in maniera critica diversi aspetti sociali: dall'omusessualità fino ad arrivare all'incomunicabilità, probabilmente l'unico punto che lega tuttti i protagonisti, ragazzi problematici non aiutati dal sistema scolastico, con famiglie assenti ed un governo cieco (clamorosa la facilità con cui i due killer acquistano legalmente  un fucile semi-automatico), tuttavia il regista esclude qualsiasi tipologia di retoria, i due carnefici non vengono assolutamente presentati tramite una contestualizzazione precisa (sappiamo solamente che alex adora i fucili a grosso calibro -1 stoccata del regista alla politica della legalizzazione delle armi- mentre Eric si diletta in videogiochi ultraviolenti nonsense) in modo tale che nessuno potrà anche solo lontanamente motivare le loro atrocità, anzi il regista riprende il massacro (stile brutale ed realistico da far invidia a Scorsese) scandito dalla sonata Chiaro di luna di Beethoven (quindi Gus van sant si ricollega alla "violenza" di Arancia Meccanica).

Tecnicamente il film è scandito da una fotografia tanto semplice quanto sublime; le scene si ripetono viste da più angolazioni e con gli occhi di svariati studenti, Gus Van Sant opta per lunghi piani sequanza avvicinandosi ad uno stile documentaristico quasi asettico, il suo obiettivo primario è riprendere, stop..........

 

Film da vedere assolutamente, lascerà lo spettatore ammutolito, quasi impaurito da un vuoto esistenziale di questa nuova generazione che tuttavia ha radici lontane ed ignorare "l'elefante nella stanza" non sempre è la soluzione migliore.

 

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