Regia di Rose Troche vedi scheda film
Quadretto critico della provincia benestante bianca americana che parte da nobili presupposti e naufraga su certi facili toni patetici francamente evitabili (culminanti nella quasi ridicola scena della madre che soffoca il figlio in coma per non vederlo più soffrire). C'è un po' di tutto - ed è questa la forze del film -, dalla tragedia al rapporto sentimentale in crisi, divorzi, adescatori d bambini, persino il lato comico della vicenda, nei panni di un bambino erotomane che fantastica di fare sua la Barbie. Buono il ritmo anche grazie ad un montaggio che incoraggia la curiosità dello spettatore, svelando un poco per volta, a partire giustamente dalla faccenda dell'incidente, che non viene completamente sviscerata se non a pochi minuti dalla fine. Apprezzabile.
Un ragazzo in coma dopo un incidente sconvolge le vite di tutti coloro che gli stavano attorno. La madre se ne prende cura amorevolmente pur sapendo di non avere speranze; la sorella vive fortissimi sensi di colpa perchè è stata, pur involontariamente, causa dell'incidente. In tutto questo l'unica cosa che sembra riportare alla ragionevolezza è la concretezza, la sicurezza degli oggetti, protagonisti della vita quotidiana.
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