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Alibi per un assassino

Regia di Alfred Vohrer vedi scheda film

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La recensione su Alibi per un assassino

di Baliverna
6 stelle

Il suolo tedesco dava già segni di fertilità e potenzialità del genere thriller e poliziesco, diverso per concezione da quelli americani, che sarebbe esploso negli anni '70.

Discreto thriller tedesco, nato nel sottobosco che di lì a poco avrebbe partorito la celebre serie televisiva di Derrick, e “Der Kommissar”, purtroppo inedita in Italia.

Dirige Alfred Vorher, che avrebbe diretto molti episodi di entrambe le serie, e scrive Herbert Reinecker, che le avrebbe sceneggiate. Il primo risulta in forma. La sua regia è creativa e ricca di inquadrature interessanti e angolature particolari. Il secondo sembra non essere in piena forma, cioè come che avremmo conosciuto nelle suddette serie (almeno fino ai primi anni '80). I motivi possono essere due: primo, che si stesse ancora facendo le ossa; secondo che si sia sentito “castigato” dal fatto che la vicenda narrata è realmente accaduta, e che quindi non abbia potuto lasciare la sua fantasia a briglia sciolta. Si narra, nella fattispecie, della spietata concorrenza, dei ricatti e delle bustarelle nel mondo della ricostruzione post-bellica, quando il governo e “le autorità di occupazione” (così vengono chiamati gli alleati...) davano succosi appalti a pioggia, in teoria alle imprese migliori. Tempi, quelli, indagati anche da Fassbinder in diversi film, con più pessimismo e disillusione di qui.

Pure tra gli attori si riconoscono volti noti della TV e del cinema tedesco degli anni '60 e '70. Incarnano un mondo e uno stile interpretativo lontano dai canoni americani, ma pure portatore di talenti e doti per nulla da disprezzare.

 

 

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