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Magdalene

Regia di Peter Mullan vedi scheda film

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California Mountain Snake

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Magdalene

di California Mountain Snake
7 stelle

In sé, il film è molto bello e coinvolgente (a parte qualche pecca di cui parleremo), e merita più della sufficienza. Purtroppo però nasce da un'operazione di profonda disonestà intellettuale: scegliere tre casi (veri, anche se probabilmente ingigantiti e deformati) limite e trasformarli, generalizzando e distorcendo la realtà, in un atto d'accusa complessivo contro la Chiesa cattolica in generale e i Magdalene Asylums in particolare. Mi ha stupito molto, nel dibattito intorno a questa controversa pellicola, la mancanza di posizioni neutre e obiettive: ai giornalisti sinistrorsi che hanno creato uno scandalo tutto da dimostrare basandosi su un film di denuncia (e sappiamo bene che pellicole del genere "ritoccano" -nella maggior parte dei casi per mere esigenze di audience, ma talvolta in cattiva fede- spesso e volentieri la realtà, qualche esempio: i protagonisti del bellissimo Nel nome del Padre non sono mai stati nello stesso carcere, men che mai nella stessa cella; il protagonista di Alcatraz, l'isola dell'ingiustizia era un piccolo delinquente abituale, non un poveretto finito in quell'inferno per aver rubato 5 dollari, e inoltre non gli hanno mai tagliato i tendini; la ricostruzione dell'assassinio di Kennedy in JFK è fantasiosa e di parte) si sono contrapposti i difensori a oltranza della Chiesa, anche al di là del giusto. Tra l'altro gli argomenti dell'una e dell'altra parte erano estremamente simili, come se entrambi i contendenti avessero fatto ricorso al copia e incolla da un'unica fonte... Tutto questo per dire che, per capirci qualcosa, ho dovuto spulciare il rapporto della commissione d'inchiesta istituita in Irlanda sull'argomento: da cui si evince che, a parte il dato di fatto dello sfruttamento di manodopera gratuita, se pure deprecabili casi di abusi legali, psicologici e anche sessuali si sono verificati nei Magdalene Asylums (che rendono giuste e doverose sia ulteriori inchieste che le scuse del governo irlandese e della Chiesa cattolica), la realtà è molto diversa da come viene presentata da Peter Mullan.

La prima cosa che salta agli occhi, guardando il film, è la mancanza di qualsiasi base legale per trattenere in detenzione le ragazze. Io posso credere che delle minorenni siano affidate dai genitori, dai tutori, da sacerdoti o da orfanotrofi a una specie di casa di correzione, ma non posso credere che si rinchiudano lì per anni delle maggiorenni senza nessuna accusa formale e senza fissare un termine di pena. E infatti non era così: nei Magdalene Asylums si entrava per i più vari motivi. C'erano effettivamente ragazze recluse per volere della famiglia (circa un terzo del totale), ma anche colpevoli di piccoli reati inviate lì dall'autorità giudiziaria come pena alternativa al carcere, e persino donne che avevano chiesto esse stesse accoglienza (per esempio ragazze madri disperate scacciate dalla famiglia e a cui nessuno offriva un lavoro, o vecchie ridotte in miseria). Ora, si può discutere se fosse opportuno riunire in uno stesso luogo tutte queste tipologie di donne (compresi, in molti casi, i loro bambini piccoli), ma le cose stavano così.

Altra scena cui è difficile credere è quella dove due suore obbligano le ragazze a denudarsi e fanno apprezzamenti sui loro seni e natiche e sulla loro pelosità: non tanto per la cosa in sé, quanto perché ciò avviene in pubblico e davanti a tutte. Che ciò sia capitato in qualche cella, e ai danni di una, due, magari anche tre o quattro detenute allo stesso tempo è senz'altro possibile, ma secondo me una cosa come quella mostrata nel film avrebbe portato immediatamente all'apertura di una severa inchiesta.

Le punizioni corporali, e in casi più rari la rasatura, erano effettivamente utilizzate, ma bisogna tener presente che all'epoca erano comuni non soltanto nei riformatori, ma persino nelle scuole dove studiavano i rampolli dell'élite (e, a mio modo di vedere, oggi si cade nell'eccesso opposto, a tanti bambini una sculacciata quando se lo meritano farebbe un gran bene); così come era vietato parlare durante il lavoro.

E' invece falso che le ragazze fossero tenute costantemente isolate dall'esterno, avevano il diritto di scrivere e ricevere lettere (che venivano però aperte e controllate dalle suore) e i familiari potevano ottenere il permesso di visitarle.

Le evasioni erano abbastanza rare. Sia perché, come abbiamo detto, alcune "ospiti" erano lì per loro volontà; sia perché spesso i familiari, giudicata sufficiente la punizione, venivano a riprendersi le ragazze (lo si vede anche nel film, quando basta che venga il fratello con una lettera del parroco perché Margaret possa andarsene); sia perché le detenute vere e proprie -cioè quelle condannate da un giudice- non dovevano scontare lunghe pene, essendo colpevoli di reati minori. Ad ogni modo, l'evasione finale di Bernadette e Rose è troppo rocambolesca per essere credibile, così come è strano che Rose, evasa a sprovvista di documenti, possa tranquillamente imbarcarsi per Liverpool e lasciare l'Irlanda.

In conclusione, peccato che un film senz'altro valido sul piano tecnico si sia prestato (anche per colpa di giornalisti che si buttano su qualsiasi abuso, vero o presunto, subito dalle donne, dato che oggi va di moda) a una polemica sotto certi aspetti eccessiva e strumentale.

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