Regia di Mario Bava vedi scheda film
Il 'solito' miracolo alla (Mario) Bava: da una storiella horror dalla scarsa ampiezza di vedute (tre personaggi, un appartamento, qualche flashback), ma servita comunque molto bene dalla sceneggiatura firmata Lamberto Bava, Dardano Sacchetti, Paolo Brigenti, Francesco Barbieri, ecco che il regista ricava un thriller psicologico raffinato quanto basta e di un'impeccabile verosimiglianza nonostante la mole di delirii, incubi e proiezioni subliminali a sfondo sanguinolento. Meglio di così difficilmente si poteva fare e questo grazie anche a un tris di interpreti decisamente funzionante: Daria Nicolodi, John Steiner e il piccolo David Colin jr., diretto benissimo da Bava; valore aggiunto - e non poco - proviene inoltre dalla colonna sonora dei Libra, che intelligentemente pesca dal progressive rock 'alla Profondo rosso' (1975) tanto in voga in quel momento e sistema la sua ciliegina sulla torta con un tema in stile filastrocca, premonitore di sventure, che ricorda l'ossessivo ritornello di M (Fritz Lang, 1931; là era il Peer Gynt di Grieg). Buono anche il lavoro di Alberto Spagnoli, direttore della fotografia per la prima volta al fianco di Bava, che da quel settore del cinema proveniva e in cui notoriamente prestava molta attenzione. 6,5/10.
7 anni dopo il suicidio in mare del marito (il cui cadavere non è però mai stato ritrovato), Dora torna nella vecchia casa, insieme al piccolo Marco e a un nuovo compagno. Presto però l'atmosfera del posto riporta a galla i traumi del passato.
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