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In Broad Daylight

Regia di Lawrence Kwan Chun Kan vedi scheda film

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La recensione su In Broad Daylight

di port cros
7 stelle

26° FAR EAST FILM FESTIVAL DI UDINE (2024)

 

Una ragazza si presenta nei locali sporchi e fatiscenti della scalcagnata casa di riposo per anziani non autosufficienti e disabili Rainbow Bridge di Hong Kong per far visita al nonno demente, che neppure la riconosce.

 

Ma se non la riconosce non è per la demenza del vecchietto, ma perché la donna non è la sua vera nipote, bensì la giornalista Ling Hiu- Kay, che cerca di introdursi in incognito nella clinica per condurre un'inchiesta che scoperchierà una scandalosa realtà fatta di maltrattamenti, condizioni igieniche spaventose, continue offese alle dignità dei degenti e persino abusi sessuali.

 

Per la coraggiosa giornalista il tempo trascorso sotto le mentite spoglie della nipote è anche occasione di stringere legami di affetto, con il "nonno" e con altri sventurati degenti, per cui il lavoro di denuncia per far chiudere la clinica degli orrori assume per Ling anche un valore personale e umano che va ben oltre l'articolo da pubblicare.

 

Il regista Lawrence Kan si è ispirato alle inchieste giornalistiche del 2016 che hanno rivelato la totale inadeguatezza delle case di cura private di Hong Kong, a cui gran parte delle famiglie che ne hanno bisogno è obbligata a rivolgersi, a causa delle infinite liste di attesa delle poche strutture governative. Infatti il tema è particolarmente sentito nella città autonoma , dove il film di Kan ha riscosso un grande successo sia al botteghino sia nelle locali premiazioni cinematografiche.

 

Sapendo mescolare il rigore del cinema d'inchiesta con una buona dose di empatia, Kan riesce ad appassionare il pubblico alla sua denuncia. L'autore fa del suo film una riflessione sull'efficacia e sulle prospettive del giornalismo stesso, con l'inchiesta di Ling che incontra non poche difficoltà a debellare un sistema incancrenito, capace di mantenersi immutato al di là del temporaneo scandalo destinato a cadere nel dimenticatoio. Il direttore si dimostra anche poco speranzoso sulla stessa sopravvivenza futura del settore, pur così fondamentale all'interno di una società democratica, che ad Hong Kong deve anche far fronte ad un crescente clima repressivo da parte delle autorità cinesi che cercano di soffocare la libertà della stampa.

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