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Scene di caccia in Bassa Baviera

Regia di Peter Fleischmann vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Scene di caccia in Bassa Baviera

di sasso67
10 stelle

Un vecchiaccio laido (oppure un simpatico nonnetto, a seconda dei punti di vista) blatera, rivolgendosi al giovane meccanico Abram: «Io in 75 anni non ci sono mai stato in galera!» e «Mi è andata di traverso la tua musica beat… in 75 anni mai sentite tante scemenze!». Eppure, in 75 anni, deve averne sentite di mostruosità, dagli appelli alla Prima Guerra Mondiale ai discorsi di Hitler, fino agli slogan nazisti. Siamo nel solito villaggio falsamente bonario (sagacemente dipinto da Fleischmann come depositario del sempiterno spirito nazistoide della popolazione della Germania profonda, sempre pronto a sciagurate resipiscenze), ma chiuso ad ogni individuo esterno a quella comunità: sono tollerati a fatica gli operai turchi, perché lavorano e «non hanno mai dato fastidio a nessuno», ma non è tollerato proprio Abram, vittima del pregiudizio e delle dicerie, le quali narrano che in città sia finito in carcere per atti di omosessualità. Sua madre viene talmente colpevolizzata che, per continuare a sentirsi integrata nella piccola comunità rurale, deve ripudiare il figlio e scacciarlo di casa. E qualsiasi cosa faccia il malcapitato, ciò sarà usato contro di lui: quando una ragazza dirà di aspettare un bambino da lui, anche questo – lungi dall’essere un indizio contro la presunta omosessualità - si ritorcerà contro lo stesso Abram. E quando viene visto in compagnia di un ragazzino ritardato, cui sta promettendo dei giri in motocicletta, è addirittura accusato di pedofilia. Questa mentalità assurdamente retriva, che condanna chi è diverso dagli altri (ed Abram è certamente diverso, non tanto in quanto omosessuale, ma perché taciturno, tanto da rifiutare lo scontro con gli altri fino a rifiutare di “difendersi”) è talmente perversa, da riuscire a trasformare il perseguitato, agli occhi della società, in un carnefice. Pietra miliare del Nuovo Cinema Tedesco.

 

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