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Arca russa

Regia di Aleksandr Sokurov vedi scheda film

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La recensione su Arca russa

di steno79
8 stelle

Sia chiaro che considero Alexander Sokurov uno dei grandi cineasti contemporanei con all'attivo alcune opere eccellenti come "Madre e figlio", "Il sole" e anche il recente "Faust". "Arca russa" lo vidi anni fa quando uscì al cinema, e l'impressione fu di un'opera di alta levatura formale, di prodigiosa originalità tecnica e stilistica nel tentare l'impresa del piano-sequenza ininterrotto per una durata di un'ora e mezza, ma un pò discontinua nella sostanza. Oggi l'ho rivisto in DVD e l'impressione è rimasta la stessa: Sokurov realizza un vero prodigio nella forma, una ripresa in continuità all'interno dei locali del museo dell'Ermitage con una videocamera digitale in alta definizione, che deve essere stata particolarmente impegnativa visto che le riprese si sono svolte lungo un percorso ampio ed articolato, col contributo di centinaia di comparse, musicisti, tecnici e truccatori. La riflessione di Sokurov si riallaccia al concetto dello "scolpire il tempo" di tarkovskyana memoria: la Storia è solo un'illusione attraverso cui si agitano i fantasmi degli uomini di diverse epoche, facendo emergere la necessità della memoria per preservare quanto di utile può giungere all'Uomo contemporaneo dalle esperienze dei suoi predecessori. Girato con un suggestivo sfarzo e una toccante adesione alla materia soprattutto nelle scene più animate, come quella finale del Ballo e della discesa attraverso una scalinata di una variopinta folla di personaggi, oppure quella di un incontro diplomatico fra gli ambasciatori dello Scià di Persia e lo Zar regnante e il suo seguito, il film sconta però alcune lungaggini e alcune parti che risultano simili ad un "riempitivo", soprattutto quando è in scena il diplomatico francese dell'Ottocento che incontra alcuni turisti dell'epoca attuale che visitano il museo, con alcuni siparietti che mi sono sembrati allo stesso tempo ermetici e piuttosto futili (e anche le rapide apparizioni di personaggi storici come Pietro il Grande o Caterina II risultano più un contorno per la concezione storica dell'autore che non un'introduzione ai personaggi per chi non li conoscesse in precedenza). Per cui, in definitiva, applaudo anch'io alla prodezza di Sokurov, ma non tanto da spellarmi  le mani e gridare al capolavoro, come per altre sue pellicole.
voto 8/10

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