Espandi menu
cerca
Senza fine

Regia di Krzysztof Kieslowski vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Baliverna

Baliverna

Iscritto dal 10 luglio 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 105
  • Post 4
  • Recensioni 2108
  • Playlist 26
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Senza fine

di Baliverna
8 stelle

E' una riflessione sull'elaborazione del lutto da parte di una vedova, che si intreccia con la situazione politico-sociale della Polonia degli anni '80. Quanto al primo tema, il regista vuole comunicare che alle volte si capisce quanto si ama una persona solo nel momento in cui essa viene a mancare. Mentre la donna prima amava il marito con alti e bassi, e a volte con meschinità, quando muore si scopre perdutamente innamorata di lui, tanto da non riuscire a sopportarne l'assenza. Contraddittorietà dell'essere umano, che desidera sempre quello che non può avere, o presa di coscienza? Forse entrambe le cose, considerato il disordine interiore e la miopia sentimentale che spesso alberga nelle persone.

Tuttavia, ciò che del film mi pare più riuscito sono i numerosi riferimenti alla confusa situazione della Polonia dell'epoca: ancora in vigore la legge marziale, il governo tenta di soffocare tutti gli strascichi di Solidarnosc e del malcontento operaio. Nel paese dei lavoratori e del comunismo scioperare costa la galera e i sindacati indipendenti sono severamente vietati. Non mancano neppure i cortei di piazza, dispersi con i lacrimogeni. Spesso sono riferimenti fatti per brevi accenni o tramite i dialoghi, ma risultano efficaci e pungenti, e finiscono per dipingere a poco a poco un quadro composito e interessante. Unica nota positiva è che la magistratura e gli avvocati non credono più molto alla restaurazione in atto. Il giudice, infatti, destreggiandosi col codice fa scarcerare con uno scapaccione i detenuti politici, perché per la legge non può assolverli con formula piena.

Gli attori recitano in un modo che sembra che stiano veramente vivendo, senza un'ombra di teatralità. Alcuni, come il detenuto politico e l'avvocato, sono molto efficaci e colpiscono.

L'ateo Kieslowski inserisce nella vicenda dei curiosi riferimenti soprannaturali, che non sempre vengono chiariti e spiegati. Sembra immaginare una qualche immortalità dell'anima e pare che i defunti preghino o in qualche modo aiutino i loro congiunti rimasti sulla terra. Come tutti i suoi film, comunque, è intriso di tristezza, come pure la Polonia che si vede appare squallida e inospitale. E il finale è amaro e disperato come l'animo di questo regista.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati