Regia di Jessie Nelson vedi scheda film
Sean Penn è un disabile con la passione dei Beatles e il cervello di un bambino sette anni a cui le assistenti sociali tolgono la figlia piccola (Dakota Fanning), perché reputano l'uomo incapace di accudirla. Con l'aiuto dell'avvocatessa Michelle Pfeiffer cercherà di riprendersela, ma sarà dura, anzi durissima. Un Penn incompreso e da oscar.
Mai visto uno Sean Penn così buono e, in apparenza, così mite. Lui, così duro e così deciso in altri film, come può recitare in una pellicola più adatta a un Tom Hanks o a un Dustin Hoffman, o, ancora, a un Robin Williams (all'epoca del film, parliamo del 2001, vivo, vegeto e pimpante)? Già come può? Può eccome, visto che interpreta un disabile che combatte con ferrea determinazione le sue battaglie per tenersi la figlia piccola (una Dokata Fanning alle prime armi, ma già bravissima) che le assistenti sociali preferirebbero affidare a genitori adottivi, spalleggiato da un'ottima Michelle Pfeiffer, nel ruolo di un'avvocatessa apparentemente senza scrupoli, in rotta col figlio piccolo e il marito. Si, nel film c'è del miele in eccesso, però Sean Penn si riconferma un duro anche nelle vesti di disabile! Massimo Rossi, doppiandolo, però, eccede un po' in "paperinite", ma se guardiamo ancora più indietro, nemmeno Francesco Pannofino rendeva perfetto il Forrest Gump di Tom Hanks, quindi accettiamo il film per quello che è: una pellicola sottovalutata, che ha molto da dire ancora oggi. Notevoli le partecipazioni di Diane West e Laura Dern, azzeccate le musiche dei Beatles.
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