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Kinski - Il mio nemico più caro

Regia di Werner Herzog vedi scheda film

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La recensione su Kinski - Il mio nemico più caro

di mm40
6 stelle

Ad una decina (scarsa) di anni dalla morte, Kinski viene omaggiato dal regista che probabilmente meglio seppe capirlo umanamente e che quindi ne ebbe in cambio il miglior Kinski sotto il profilo artistico, della rendita sul set. I set di cui si parla sono cinque: Aguirre, Fitzcarraldo, Cobra verde, Nosferatu e Woyzeck; già dal primo giorno di riprese del primo film le cose si mettono male, ma è proprio Herzog a rassicurare tecnici e comparse: Kinski ha bisogno del terrore attorno a sè per dare il suo meglio. Era la sua maniera di mantenere viva l'attenzione su di sè, spiega il regista, poichè l'attore era un egomaniaco irrimediabile; si imparano così aneddoti e curiosità sulla creazione dei cinque film girati assieme dalla coppia, anche grazie agli interventi di Claudia Cardinale (Fitzcarraldo), Justo Gonzalez (Aguirre), Mick Jagger (Fitzcarraldo, ma se ne andò dopo pochi giorni di riprese adducendo motivazioni contrattuali discografiche...). Interessante il quadro umano, in fondo fragile che di Kinski emerge, sull'onda oltrettutto della nostalgia ispirata dal ritorno di Herzog nei luoghi in cui regista e attore girarono i citati titoli; in una sequenza iniziale Herzog si reca persino nella casa in cui, a metà degli anni '50, viveva adolescente con la madre ed il fratello, svelando che il rumoroso e folle vicino di casa era un giovane attore emergente di nome Klaus Kinski: leggenda? Pare proprio di no, si tratta semplicemente di un'incredibile coincidenza. Forse i tanti anni trascorsi e la sopraggiunta morte dell'attore-oggetto del documentario fanno sì che i ricordi positivi (su tutti, la commovente sequenza finale, quella della farfalla) prevalgano sulle sfuriate e le concretissime minacce con cui Kinski era solito farsi rispettare - e certo non amare - sul set, ma c'è spazio anche per qualche inquietante memoria di incidenti sul set: Gonzalez mostra una cicatrice in testa causata da un eccesso di realismo di Kinski, nel maneggiare una spada; vediamo il direttore della produzione di Fitzcarraldo insultato pesantemente da Kinski durante una pausa di lavorazione, Herzog racconta delle innumerevoli minacce dell'attore di abbandonare il film a riprese avanzate... Bel ritratto, commosso e dichiaratamente 'parziale'. 7/10.

Sulla trama

Kinski sul set di Herzog: carrellata di ricordi, aneddoti, curiosità sull'imprevedibile talento dell'attore di Aguirre, Fitzcarraldo e Cobra verde.

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