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Le meraviglie di Aladino

Regia di Henry Levin, Mario Bava vedi scheda film

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La recensione su Le meraviglie di Aladino

di cherubino
8 stelle

Rivisto ieri primo giorno d'inverno 2018, le stelle rimangono 4: ho tolto la mezza che assegnai oltre tre anni fa, lo scrissi, per la sorpresa. Questo film l'hanno visto davvero in pochi (in rete parecchie "trame" dicono che Aladino conquisterà il cuore della figlia del sultano... non l'hanno visto). "Godibile spettacolo senza pretese"? Sì

locandina

Le meraviglie di Aladino (1961): locandina

 

LE MERAVIGLIE DI ALADINO (1961)  - recensione n° 7 DEL 28.2.15

 

Nel 1961 avevo 19 anni ed evitavo accuratamente di prendere in considerazione pellicole come questa che consideravo "solo per bambini".

L'ho visto ieri notte: è semplicemente delizioso! 

Gli interpreti principali sono Donald O'Connor (un grande: vedansi le recensioni di valecosmo83; ricordate Francis, il mulo parlante?) e Noëlle Adam (ancora in vita, vedova di Sidney Chaplin e poi di Serge Reggiani, sua "musa" per tanti anni).

Entrambi eccezionali ballerini prima che attori (di O'Connor celebre il suo assolo in "Cantando sotto la pioggia"). 

  

La regia è del nostro mitico (qui coi suoi affascinanti castelli di polistirolo) Mario Bava e di Henry Levin, anche lui molto bravo (tra i suoi film, sempre di avventura "Viaggio al centro della terra").

 

Lo spunto è notissimo: la lampada di Aladino, da "Le mille e una notte". Ma resta solo uno spunto, fantasia libera. E' realizzato in maniera proprio divertente, ironica, per quei tempi spettacolare quanto basta e soprattutto è interpretato "solo" da attori di gran livello e pienamente nelle parti.

Tra essi Fausto Tozzi (il perfido Gran Visir), Alberto Farnese (il capo dei banditi), soprattutto Vittorio De Sica (il genio della lampada, bellissima trovata!), Aldo Fabrizi (il Sultano). 

 

Ed infine due bei giovani diventati poi famosissimi: Mario Girotti (Terence Hill) e Michèle Mercier (l'adorabile "Angelica"), qui in ruoli tutto sommato secondari.

 

Infine, riconoscerete l'inconfondobile magrissimo allampanato Marco Tulli, caratterista che certo avrete già conosciuto (oltre cento i film in cui è stato presente): qui, naturalmente, è il fachiro.

 

Vedetelo, eventualmente, quando aveste voglia di tornare per un momento bambini: vi accorgerete che l'avreste apprezzato comunque. La trama, del tutto aliena ad ogni verosimiglianza, fantastica, segue comunque lo schema del "giallo", ovvio il finale lieto.

 

Quattro stelle "Le meraviglie di Aladino" le merita, a mio modo di vedere. Aggiungo mezza stella perchè proprio non me l'aspettavo.

(Post scriptum 22.12.18: Rivisto ieri, la sorpresa non c'è più, le stelle le riduco a 4).

 

 

 

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