Regia di Sergio Martino vedi scheda film
Discreto thriller licenziato da Sergio Martino appena pochi mesi dopo il successo de “Lo strano vizio della signora Wardth”. Buono il livello di tensione, tante però le falle nel copione, e fastdiosamente omnipresente la pubblicità della J&B.
Dopo il successo dell'ottimo thriller “Lo strano vizio della signora Wardth”, Sergio Martino non si fece certo pregare per mettere in scena un film analogo in tempi brevissimi. Questo “La coda dello scorpione” parte però davvero nel peggiore dei modi, con la scena dell'adulterio di lei frammentata a immagini di un modellino di aereo che vola (che dovrebbe rappresentare il marito cornuto, in volo verso Tokyo) e poi esplode. Le cose vanno comunque subito migliorando grazie a un plot carico a mille di tensione seppur tarato da qualche twist di copione scarsamente logico e da qualche falsa pista (ne cito una a caso: la zoomata sulla mano ferita dell'ispettore dell'Interpol) di troppo. Altra nota di demerito va poi al whiskey J&B, protagonista assoluto con bottiglia e/o manifestoomnipresente, sempre in bella mostra da Londra ad Atene manco fosse la Coca Cola, toccando livelli di pubblicità occulta (perché la chiamavano occulta poi proprio non l'ho mai capito) al limite del berlusconiano. Belle e suggestive invece le musiche di Bruno Nicolai, ed eccellente la coppia protagonista formata dal macho George Hilton e dalla sensuale Anita Strinberg.
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