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Hometown - La strada dei ricordi

Regia di Mateusz Kudla, Anna Kokoszka-Romer vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Hometown - La strada dei ricordi

di yume
8 stelle

Non è un biopic, è un ritorno e un riabbracciarsi di vecchi amici un tempo bambini e così rimasti.

locandina

Hometown - La strada dei ricordi (2021): locandina

Nel giorno della memoria non poteva mancare un uomo che la memoria se la porta attaccata alla pelle da una vita intera, Roman Polanski, nato a Cracovia e scampato miracolosamente ai lager dal ghetto, diventato un regista di fama mondiale, colpito dalla vita con altre incredibili e agghiaccianti disgrazie, miracolosamente sopravvissuto e rimasto così, tenero e allegro come forse era da bambino, prima che l’orrore si abbattesse sulla sua casa, città, intero mondo.

Hometown - La strada dei ricordi è un inatteso à rebours, un cammino all’indietro lungo le strade di quella meravigliosa città polacca posta a 60 km da Auschwitz.

Lui non la riconosce, è diventata una città da turisti, ed è vero, provare per credere,

Ma basta non farsi condizionare e camminare su quelle strade gelate battute dal vento freddo che, anche d’estate, ti dà qualche brivido, con un vecchio amico d’infanzia, uno miracolato come lui, uno della Schindler’s list.

Strani intrecci della vita, Spielberg, Polanski, il cinema, la realtà, la Shoah.

Il mondo è piccolo? Certo, un “atomo opaco del male” fu la precisa definizione del Poeta, e di male i due ne hanno visto fino a non poterne più.

Da ottanta anni Horovitz porta quel tatuaggio impresso sul braccio, da altrettanti Polanski ha visto di tutto, anche la bella moglie Sharon fatta a pezzi col feto in grembo, la canea che l’ha costretto all’esilio per una causa di stupro, di altro non sappiamo ma crediamo che basti.

Horovitz vive a New York, fotografo di fama, lui a Parigi perché gli States sono out dopo il processo e la condanna, film ne ha girati tanti e capolavori indiscutibili, il ricordo del ghetto è rimasto indelebile, anche se sublimato in metafore sull’eterna condanna dell’uomo, ad ogni latitudine e in ogni tempo, alla violenza dell’uno sull’altro.

Vedere i due amici ormai consumati dagli anni (89 anni Horovitz e 83 Polanski) , ma solo esteriormente, allegri e vivaci nello spirito, dotati di straordinaria vivacità intellettuale e di un senso dell'umorismo che neanche in un giovane, nel breve film Mateusz Kudla e Anna Kokoszka - Romer è cosa bella che riconcilia con tante brutture della vita.

Si può essere così, o forse lo si diventa proprio perché segnati da esperienze devastanti.

Dice Ryszard Horovitz: Posso capire come Roman sia riuscito a sopravvivere in campagna, tra gli stenti, ma come una creatura come me ce l'abbia fatta in cinque campi di concentramento e senza i genitori è qualcosa che va oltre la mia comprensione.”

Fortunatamente Hometown non è un biopic né un film a tesi, che ne abbiamo abbastanza.

Ha una forma classica, ricorda un modo di raccontare per immagini di tempi lontani, un on the road fra realtà e ricordi, un andirivieni su strade vere da cui partono le strade della vita già percorse e metabolizzate, ma sedimentate con la miscela giusta di colori, impresse nell’archivio da cui solo la morte può rimuoverli. Forma classica, dunque, si pensa al ritmo di certi Idilli di Teocrito, chi li conosce concorderà.

Il loro dialogo è vivace, spesso le parole si sovrappongono, come quando c’è tanto da raccontarsi dopo tanti anni; quella lingua polacca, tutta di consonanti, così ostica per noi, scorre fluida, seguita a fatica dai sottotitoli. A tratti interviene la voce fuori campo di Roman a riempire vuoti, si arriva alla fine e vorremmo seguirli ancora, come vecchi amici, come testimoni preziosi di un tempo infelice.

Non ne fanno il centro del loro mondo, loro che quell’orrore l’hanno vissuto dal vivo. Riescono piuttosto a celebrare il diritto inalienabile alla vita.

Fra le tante, doverose, magnifiche, abbondanti celebrazioni della Shoah, ho scelto la meno retorica e, forse, la più genuina, quella di due bambini di ottanta anni e più.

 

Crediti: Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2022, Hometown - La strada dei ricordi è appena arrivato in sala ed è una produzione Krk Film con Èliseo entertainment. Prodotto da Anna Kokoszka - Romer, Mateusz Kud?a e Luca Barbareschi   è distribuito da Vision Distribution in collaborazione con Europictures.

 

 

 

www.paoladigiuseppe.it

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