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L'ultima notte di Amore

Regia di Andrea Di Stefano vedi scheda film

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La recensione su L'ultima notte di Amore

di diomede917
8 stelle

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: L’ULTIMA NOTTE DI AMORE

Iniziamo questa recensione dando a Cesare quel che è di Cesare.

L’Ultima notte di Amore non è l’ultimo film con Pierfrancesco Favino ma è soprattutto l’opera terza di un signor regista che porta il nome di Andrea Di Stefano.

Un attore belloccio che ha lavorato con Bellocchio e Ozpetek,  che è stato un poliziotto tosto in Almost Blue e un tenente dal cuore grande per Pif in “In guerra per Amore” ma è grazie al suo lavoro da regista svolto all’estero con attori del calibro di Benicio Del Toro e Clive Owen che è tornato in Italia con le idee chiare e più cazzuto che mai.

Prima realizzando in veste di produttore Bang Bang Baby, una delle serie più belle e divertenti realizzate da Amazon Prime che conteneva già tematiche che saranno presenti nella sua opera terza (Ndrangheta, Milano, persone senza scrupoli e la sottile linea che divide l’onestà dall’illecito) e adesso con L’ultima Notte di Amore, un film che segna il ritorno del film di genere nella nostra cinematografica.

Quello di Di Stefano non è un “Poliziottesco”, è proprio un film poliziesco di quelli ruvidi e sporchi.

Il regista mette subito le cose in chiaro fin dalla prima inquadratura. Sorvola tutta Milano (La vera coprotagonista del film) con la colonna sonora di Sergio Pulvirenti a palla. che diventerà un vero tormentone per tutte le due ore del film, fino a quando la sua cinepresa non si colloca come uno spione di fronte alla finestra dove tutto inizierà. Dove tutto è pronto per festeggiare l’ultimo giorno di lavoro di Franco Amore.

Un po’ come La Promessa di Dürrenmatt, il protagonista è un poliziotto che, dopo 35 anni di onorato servizio dove non ha mai usato la pistola contro qualcuno, non vede l’ora di iniziare una seconda vita.

Ma appena entrato in casa sarà il suo superiore con una telefonata a catapultarlo nella triste realtà dell’ultima grana da risolvere prima di lasciare il servizio.

A questo punto Di Stefano è già riuscito a farci entrare dentro il film e con calma e mestiere spacchetta il film in tre parti dove passato, presente e futuro si intrecceranno come in un film di Brian De Palma dove il protagonista sfigato e antieroe si rivela quello che in realtà non è. Soprattutto davanti agli occhi di chi lo ha ingiustamente sottovalutato.

In questa fitta trama dove niente e nessuno sono come sembra e dove i buoni possono essere molto cattivi e tutti possono essere corrotti, Andrea Di Stefano azzecca fin da subito il cast.

Da Pierfrancesco Favino che rende il suo Franco Amore un personaggio silente, quasi in disparte che ricorda molto quei poliziotti interpretati negli anni ’70 da Lino Ventura o Enrico Maria Salerno. Pronti poi ad esplodere quando la situazione si fa molto brutta rivelandosi quel duro che non ti aspetti. Tutto il girato nel tunnel è un meccanismo ad orologeria tenuto in piedi dagli sguardi e dalla tensione che Favino riesce a trasmettere.

Ma le vere rivelazioni sono una sorprendente Linda Caridi e un bravissimo caratterista che porta il nome di Antonio Gerardi che sembra uscito da un film di Sam Peckinpah o Martin Scorsese in un ruolo che sarebbe andato a pennello a Rod Steiger.

Linda Caridi però svetta su tutti per la sua abilità di essere così camaleontica e cambiare d’abito a seconda le situazioni passando da invadente moglie calabrese che porta la parmigiana ad un boss della mala cinese fino a trasformarsi in una donna con i coglioni belli grossi quando deve fronteggiare la sua famiglia di malavitosi e soprattutto salvare suo marito dal suo inevitabile destino.

Andrea Di Stefano azzecca tutto.

Nell’Ultima Notte Di Amore c’è tutto. Il Ritmo è serrato, la storia tira dritto senza una sbavatura tenendoci col fiato sospeso fino all’ultimo fotogramma, Milano è fotografata benissimo e dona al film un’atmosfera quasi maledetta.

Cosa dire…Andate al cinema e fate come me. Occhi bene aperti e religioso silenzio.

Voto 8

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