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Pacifiction - Un mondo sommerso

Regia di Albert Serra vedi scheda film

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La recensione su Pacifiction - Un mondo sommerso

di port cros
6 stelle

Pacifiction è una pellicola che non vuole assomigliare a nessun'altra, ipnotica e surreale, anti-narrativa e divagante, in cui Serra ci invita a perderci nelle sue due ore e tre quarti di vagabondaggio nel suo personale arcipelago senza sentire la necessità di dover raggiungere un approdo.

 

Benoît Magimel

Pacifiction (2022): Benoît Magimel

 

75° FESTIVAL DI CANNES 2022 – IN CONCORSO

 

 

Benoit Magimel interpreta un viscido rappresentante del governo francese nei territori d'oltremare della Polinesia, che viaggia tra le isole accompagnato da una collaboratrice trans per incontrare i locali e tessere rapporti e relazioni, in realtà in maniera abbastanza inconcludente, mentre pare che lo Stato progetti di riprendere i test atomici che tante proteste avevano sollevato negli anni Novanta. Principalmente lo si incontra in un night dove danzatori e danzatrici polinesiani seminudi intrattengono la clientela con balletti suadenti.

 

In Pacifiction, titolo gioco di parole che combina l'Oceano Pacifico, la pace messa in discussione dalle bombe atomiche, la finzione che tutto permea ed occulta, non c'è una vera trama né è possibile seguire una direzione narrativa precisa. Ci sono cenni di un mistero che rimane tale (dove vanno le ragazze di notte in barchetta? C'è un sottomarino in navigazione tra le isole?) ma non diventa mai un thriller, c'è un pizzico satira condita di molto nonsense, con i responsabili militari che pronunciano frasi di un cinismo spaventoso per giustificare la ripresa degli esperimenti nucleari negli atolli (“vedendo quello che siamo disposti a fare contro la nostra gente i nostri nemici capiranno che facciamo sul serio”) e poi si abbandonano a lubriche danze.

 

Benoît Magimel

Pacifiction (2022): Benoît Magimel

 

A differenza del precedente Liberté (che non mi era piaciuto per niente) dove tutto rimandava alla bruttezza e alla degradazione, qui Serra, pur non rinunciando al gusto per una certa atmosfera decadente soprattutto nella rappresentazione dei rapporti sociali, sfrutta la meraviglia delle location e si impegna a filmare delle scene davvero molto belle: la grandiosità delle colossali onde dell'Oceano Pacifico che si infrangono per la gioia dei surfisti e lo spavento dei naviganti in una ripresa mozzafiato, i paesaggi spettacolari della Polinesia, con cieli violacei ed albe e tramonti dai colori e dalla luminosità sgargianti.

 

Pacifiction è una pellicola che non vuole assomigliare a nessun'altra, ipnotica e surreale, anti-narrativa e divagante, in cui Serra ci invita a perderci nelle sue due ore e tre quarti di vagabondaggio nel suo personale arcipelago senza sentire la necessità di dover raggiungere un approdo. Non posso dire che questo sia il mio ideale di cinema, ma non posso negare che stavolta Serra ha catturato la mia attenzione.

 

 

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