La recensione su John Wick 4

Questo film è un frullatore di botte e pistolettate. Ovviamente chiunque si accinga alla visione di questo film già sa bene cosa aspettarsi, giunti al capitolo 4 ( e non è poco, considerato un filone di puro combattimento ) rimangono solo quegli spettatori veri appassionati del genere e/o del personaggio, che conoscendo già tutta la storia vogliono vedere solo una cosa: la vendetta di Jardani Jovanovich - (John Wick)!!

Partendo da quelle che potrebbero essere le premesse, il film non delude anzi rispetta in pieno tutte le aspettative, l’adrenalina scorre al massimo, come olio incandescente all’interno di un motore portato al massimo dei giri, con pistoni e bielle ormai al limite del collasso! Notevolissimo !! non credo che sia mai stato realizzato un film con un tale concentrato di combattimento, e di altissima qualità sia realistica che estetica.

I combattimenti sono veramente tanti, sono molto lunghi ( proprio stile John Wick), ma realizzati con una coreografia molto precisa e ricercata, non stancano, sia per l’intervento di maestri supremi di arti marziali tra cui Donnie Yen ( il cieco Caine nel film), che mostra una eleganza e perfezione di movimenti molto spettacolare, e poi, anche per via delle diverse location in cui avvengono, anch’esse molto d’effetto.

A tal proposito, in particolare sono cinque i segmenti principali, in ordine cronologico : in Giappone presso l’hotel Continental di Osaka gestito dall’amico Shimazu, (portato in scena da Hiroyuki Sanada), qui lo scontro avviene tra una sorta di guerrieri in armatura contro i ninja a difesa del Hotel; nella discoteca cyberpunk di Berlino dove si assiste ad un’incredibile combattimento con annessa sparatoria, in uno scenario incredibile, sotto altissime cascate d’acqua e tutt’intorno centinaia di persone noncuranti che ...che fanno? ballano!! ; poi altro scontro memorabile è girato tutto dall’alto, avviene in un interno di una casa in rovina , ovviamente tutti contro uno, lo stile è proprio videogamesparatutto, ma ben fatto con particolari fucili con pallottole incendiarie, grande spettacolo; un’altro scontro straordinario è girato a Parigi, di notte, sulla strada in pieno traffico, nella rotonda intorno all’arco di trionfo, qui scene di uomini spiaccicati come moscerini sulle auto sono l’ingrediente principale, anche qui molto fantasy ma anche molto realistico; infine poi l’ultimo grande scontro su per le scale del Sacre-coeur , quest’ultimo non particolarmente violento ma pieno di pathos e colpi di scena.

Un certa trama forse c’è, io non l’ho vista, certo era necessario giusto un piccolo appiglio, un filo conduttore, per mettere in piedi tutto l’impianto visivo/narrativo. In effetti è stato dato maggiore risalto, rispetto agli altri capitoli, al contenuto filosofico di John Wick, la sua particolare visione tra bene e male, tra giustizia e castigo, tra lealtà e tradimento, tra dovere e morale etc.etc. con qualche frase in latino che in questo contesto mi è sembrata molto appropriata e qualche frase d’effetto che pure non guasta mai.

Musiche adeguate, adrenaliniche anche loro logicamente, ma non straordinarie direi, interpretazione ottima, Reeves incredibilmente atletico, ancora oggi, regia spettacolare, insomma il John Wick che conosciamo.. si, è proprio lui . Un po’ di humor anche in questo capitolo e qualche scena entusiasmante anche senza botte come la partita a poker a Berlino. Insomma, gli appassionati non saranno delusi, anzi non se lo possono perdere, gli altri… se volete gustarvi ..il frullato...accomodatevi.