Regia di Baz Luhrmann vedi scheda film
Non amando l'idea di Cinema di Luhrmann, ero molto scettico su questo bio pic su Elvis. Già i bio pic sono opere sdrucciolevoli, che hanno spesso fallito l'obiettivo. Spinto da buone recensioni e da un discreto interesse nel re del rock, mi sono fatto questo beverone cinematografico, sorprendendomi contento. L'inizio ha lo stesso ritmo del rock'n'roll, sincopato, ancheggiante, in cui il regista australiano mostra di cosa è fatto il suo Cinema, in un fiammeggiante lavoro di montaggio, fra doppi, tripli schermi e grancasse varie. Per fortuna, strada facendo, la narrazione si fa meno virtuosa e subentra un Cinema classico anche se ancorato a una certa modernità. Il racconto non perde mai di interesse, e gira, molto bene, attorno a due perni: il colonnello Parker, un eccellente Tom Hanks, e Elvis, un bravo Austin Butler. La musica è sempre protagonista, senza connotare il tutto come un musical, evviva, e Presley ne esce come un personaggio molto solo, vittima di tutti, anche dello stesso Parker. Un ritratto intimo, per quanto questa parola strida con Luhrmann, che commuove e convince. Una bella sorpresa, senz'altro, per uno dei film dell'anno.
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