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Almost Blue

Regia di Alex Infascelli vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Almost Blue

di chinaski
6 stelle


Almost Blue è un film irrisolto e incompleto. Parte da uno spunto abbastanza interessante ma finisce per perdersi mischiando in un unico mazzo le varie carte a disposizione. Il regista ha un buon occhio cinematografico, si esprime attraverso inquadrature affascinanti e studiate ma la cosa sembra, però, fine a se stessa. Sembra un esercizio di stile. Il ritmo, per esempio, varia spesso di velocità, ma anche qui non in funzione del film, ma gratuitamente. La storia si sviluppa seguendo la classica evoluzione del thriller, ci sono dei colpi di scena, c'è uno svelamento, c'è un finale ambiguo e anche qui non sono fino a che punto voluto. Il film, dunque, si ferma al piano delle intenzioni. Si parte dai primi film di Dario Argento, soprattutto nella figura del cieco. Molto interessante è un' inquadratura in cui la forma fuori fuoco di un campanello, quando viene suonato, si "muove" seguendo le regole dell' espansione delle onde sonore. Questo è un esempio di come immagine e suono possano fondersi in un' unica realtà. Poi c'è David Lynch con il suo Blue Velvet, viene ripreso un uso significante dei colori e soprattutto il tema musicale che ritorna in varie parti del film. Poi ci sono Il silenzio degli innocenti e buona parte della fiction italiana soprattutto nei rapporti tra i poliziotti, che vorrebbero sembrare reali ma proprio per questo perdono in spontaneità. Ci sono personaggi sbagliati (come la ragazza che va con la fetta di limone in bocca al commissariato di polizia) roba che se eri veramente un poliziotto una così la prendevi immediatamente a schiaffi. Ci sono buchi nella sceneggiatura e azioni alquanto incomprensibili. Perchè la poliziotta si scopa il cieco? Perhè il serial killer uccide uno degli agenti speciali?
Il film si perde proprio perchè ambisce da subito a volere essere qualcosa di troppo. Vuole avere una bella sceneggiatura, una bella colonna sonora, una storia avvolgente, una regia attenta e intuitiva. Ma non c'è un elemento unitario dietro. Ci sono sprazzi, spunti, intuizioni. Ma non c'è continuità. Il film quindi si risolve in un accumulo di tutto questo. Un insieme disordinato di vario materiale.
Almost blue (velvet)?
Sehhhhh... ti piacerebbe...

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