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Le otto montagne

Regia di Felix Van Groeningen, Charlotte Vandermeersch vedi scheda film

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La recensione su Le otto montagne

di friedmandriver
7 stelle

Il film di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch sorge dall'ottimo, nonché omonimo, libro di Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega nel 2017. La storia è presto detta: due ragazzi di 12 anni stringono un profondo ed intenso rapporto di amicizia capace di superare le distanze fisiche e di classe dei due.
Pietro Guasti (interpretato da Lupo Barbiero, Andrea Palma e, da adulto, da Luca Marinelli) è il figlio di un importante industriale torinese appassionato di trekking ed innamorato delle Alpi. L'esistenza del giovane rampollo è quindi divisa tra la vita urbana nel capoluogo piemontese e quella rurale nel piccolo agglomerato montano in cui si reca durante l'estate.

 

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Le otto montagne (2022): Alessandro Borghi e Luca Marinelli

 

Bruno Guglielmina (Cristiano Sassella, Francesco Palombelli e Alessandro Borghi) è invece l'ultimo discendente di una famiglia dedita all'alpeggio e legata indissolubilmente alla vita in altura. Cresciuto, perciò, con un'idea ben chiara di ciò che sarà la sua esistenza.
Nonostante le apparenti divergenze, i due ragazzi finiscono però per costruire un legame molto forte, che si protrae nel tempo e che risulta capace di colmare anche la grande assenza reciproca durante il periodo invernale - siamo comunque negli anni '80 e le interazioni tra i due diversi ambienti risultano tutt'altro che istantanee.

 

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Le otto montagne (2022): Alessandro Borghi e Luca Marinelli

 

Distanze che si acuiscono con il raggiungimento dell'età adulta, un momento delicato e complesso per entrambi, capace di dare vita ad una serie di interessanti e toccanti risvolti personali. Ma proprio la perdita di una persona cara ad entrambi costituirà l'occasione per una ricostruzione di quel rapporto che pareva perso per sempre.
Il grande merito del film risiede nella sapiente costruzione di un racconto asciutto, privo di retorica ampollosa o di momenti sentimentali costruiti ad hoc. La narrazione procede filata, sostenuta solo a tratti dal voice-over di Pietro adulto (a volte anche troppo didascalica, ma nel complesso è centrata ed utile); la montagna, protagonista neanche troppo secondaria degli eventi, diventa inoltre una importante metafora da applicare all'esistenza umana, anche per mezzo di un importante insegnamento che Pietro avrà nel corso dei propri viaggi.

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Le otto montagne (2022): Alessandro Borghi e Luca Marinelli

 

Anche il formato scelto (1,37:1), leggermente più orizzontale del 4:3 standard, pare voler ribadire due aspetti importanti nella costruzione visiva: da un lato, la centralità assoluta dei personaggi e delle loro storie; dall'altro, la verticalità. Nonostante vengano proposte molte panoramiche mozzafiato, l'elemento a cui viene riservata maggiore attenzione è proprio la spinta verticale mediata dalla naturale linea di forza delle vette alpine: l'aspect ratio adottato per la pellicola si sposa alla perfezione con tutto ciò e quasi indica allo spettatore come osservare.

Nel complesso, un film che si fa apprezzare per molteplici aspetti e che, privandosi di qualsivoglia contenuto superfluo ai fini del racconto, mostra attraverso i propri interpreti (ormai due certezze consolidate nel panorama cinematografico europeo) una certa autorevolezza e sicurezza nell'esposizione dei vari significati (e significanti) ravvisabili lungo il percorso. Un ottimo prodotto che, non a caso, ha saputo vincere anche il Premio della Giuria all'ultimo Festival di Cannes.

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