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Mentalità ultras

Regia di Ivano De Matteo vedi scheda film

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La recensione su Mentalità ultras

di mm40
6 stelle

Uno sguardo approfondito al mondo della tifoseria organizzata: Ivano De Matteo studia gli Irriducibili, ultras laziali, e la loro routine non solo durante le partite, ma soprattutto tra una partita e l'altra.


Ai suoi esordi registici Ivano De Matteo girò consecutivamente due documentari sulla tifoseria laziale: Prigionieri di una fede (1999, cortometraggio) e questo Mentalità ultras (2000, 50 minuti di durata), andato in onda su Rai 3 all'interno della trasmissione sportiva Sfide. Bel lavoro, senz'altro, che indaga in profondità e dall'interno uno degli ambienti più controversi per l'opinione pubblica italiana, ovverosia quello della tifoseria organizzata. In questo lavoro vediamo i capi ultras della Lazio nel loro habitat naturale, la curva nord dello stadio Olimpico di Roma, ma anche nel corso del resto della settimana, impegnati in una routine che – tolto il tempo per il lavoro e per la famiglia – è comunque interamente assorbita dal tifo: dalla preparazione degli striscioni e dei cori alle cene insieme, passando naturalmente per le lunghe trasferte generalmente in treno in lungo e in largo per l'Italia. Il ritratto che ne esce è assolutamente più umano e più realistico di qualsiasi identikit fornito dai telegiornali, che di solito si occupano di questo tipo di argomenti solo in occasione di fatti di sangue o cose simili; se gli ultras sono insomma delle persone 'normali', comunque le dichiarazioni che molti di loro rilasciano nel corso di questo film possono essere etichettate con aggettivi che variano tra il 'preoccupante' e il 'criminale'. La mentalità del gruppo dispensa dalla morale individuale d'altronde, e i cori razzisti o i pestaggi organizzati fanno parte di questo scenario; De Matteo non giudica, ma neppure nasconde i misfatti, ricordando semplicemente che alla base di tutto c'è la volontà di stare insieme nel nome di una passione comune, e quella passione è sportiva nonostante talvolta se ne dimentichino gli stessi tifosi. Tra gli intervistati anche il futuro attore Adamo Dionisi, all'epoca tra i principali esponenti degli Irriducibili, e la leggenda del calcio laziale e italiano Giorgio Chinaglia. 6/10.

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