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Licorice Pizza

Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film

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La recensione su Licorice Pizza

di pietroizzo
10 stelle

Un film d’amore, un’amore di film.

Lo aspettavo da mesi, Licorice Pizza. Quando esci dalla sala sei preso da un senso di euforia e incredulità. Euforia perché è uno di quei film che “ti fa stare bene”, ti dà una sorta di rush visivo. Incredulità perché ti sembra strano che un film apparentemente esile come questo lasci un segno tale che anche il giorno dopo sei ancora lì che pensi a quella scena o quell’inquadratura.

 

È la magia di PT Anderson, ma è anche la magia di Cooper Hoffman (figlio di Philip Seymour) e Alana Haim (musicista che non conoscevo e che qui recita con tutta la sua vera famiglia). I due protagonisti che si incontrano, si amano, si cercano, duellano, si sfidano, si incazzano ma soprattutto corrono, corrono sempre come dei matti non sono “belli”, non sono “fighi” (anche se lei in uno dei loro battibecchi afferma di essere “comunque più figa di lui”).

 

Lui ha 15 anni ma è più maturo della sua età e ha delle idee imprenditoriali bizzarre. Lei ne ha 25 ma ha ancora un evidente bisogno di adolescenza, sospensione temporale, dispersione di energia. La trama è un pretesto: scenette gustose infilate una dietro l’altra senza senso (ma non compiaciute come nell’altro Anderson, Wes) al solo scopo di fare da contrappunto alla natura ondivaga della relazione tra Gary e Alana. Cameo eccellenti (Sean Penn, Tom Waits, soprattutto Bradley Cooper) di cui alla fine ce ne frega relativamente perché noi vogliamo solo capire se quel bacio tra Gary e Alana arriverà o no.

 

Anderson (qui anche sceneggiatore e operatore) usa veloci carrellate laterali, riprende i primi piani da lontano, con lo zoom, schiacciando tutto e i campi medio-lunghi da vicino, con grandangoli al limite dell’esasperazione, creando spazi magici leggermente deformati e mettendo in evidenza brufoli, occhiaie e dentature imperfette dei protagonisti che a causa di questo non fanno che diventare più amabili. E l’amabilità assoluta di Gary e Alana è quello che tiene in piedi il film (oltre ad una splendida colonna sonora con chicche non banali dai primi ‘70). Un film d’amore, un’amore di film.

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