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La svolta

Regia di Riccardo Antonaroli vedi scheda film

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La recensione su La svolta

di Furetto60
6 stelle

Esordio alla regia di Antonaroli, Tra "noir" e "racconto .di formazione" non male

Il giovane Ludovico, studente universitario fuori corso, è un ragazzo indeciso, non ha ancora trovato la sua strada, è complessato oltre che depresso; coltiva il sogno di diventare un fumettista, ma non ha il coraggio di pubblicare i suoi disegni, cosi si lascia vivere abulicamente, lo vediamo nella sua casa ereditata dalla nonna, severamente bacchettato dal padre, che vorrebbe scuoterlo da questo torpore .
Il giovane, è infatuato per la bella vicina di casa, una studentessa del DAMS di origini spagnole, ma non ha mai trovato il coraggio per dichiararsi. Uua sera, dopo aver buttato la spazzatura,incrocia Ludovico un coetaneo in fuga con una refurtiva sottratta ad uno spietato boss
della Garbatella, tale Caino,che ora ha sguinzagliato i suoi scagnozzi in tutto il quartiere. Jack costringe Ludovico a dargli momentaneo asilo in casa sua, gli promette anche una ricompensa. Nel frattempo gli inseguitori rinvengono un fascio di banconote e capiscono che Jack non può essere lontano; tutto l’isolato viene messo sotto sorveglianza dagli “uomini” di Caino in attesa di un passo falso di Jack. Tra i due ragazzi nel frattempo dopo il sospetto e la diffidenza, si instaura una sorta di complicità e piano piano entrano in confidenza; sono due vite agli antipodi,che prima fanno scintille, ma poi convergono; hanno la stessa età e forse anche le stesse aspirazioni; Ludovico è introverso, timido, pigro;indossa sempre un berretto di lana: sorta di coperta di Linus. Jack invece appare come un duro, uno scafato, tracotante, proviene da una famiglia “normale”, ma dopo aver perso i genitori, lui e il fratello si sono dati al crimine, ma al di la del “mestiere” che esercita, Jack è di indole “buona”, ha simpatia per Ludovico e vorrebbe che trovasse il coraggio per uscire dalla sua“comfort zone” e inseguire i suoi sogni;la storia si svolge quasi interamente nell’appartamentino di Ludovico, specchio del suo inquilino, trasandato, e sciatto; I due si fumano una canna, si raccontano, diventano sempre più intimi, invitano finalmente a cena la vicina con l'amica bevono e si lasciano andar, anche troppo, data la situazione di pericolo in cui si trovano.
Due caratteri diversi, che però per paradosso alla fine combaciano perfettamente, in un gioco degli opposti che ripercorre quello visto tante volte nel cinema di genere; all'interno dell’appartamento di Ludovico ci sono oggetti vintage e alcuni poster di film tra cui quello de "Il sorpasso" non a caso: i due protagonisti ricordano, con le debite proporzioni, i due indimenticabili attori del capolavoro di Dino Risi, uno smargiasso e chiacchierone, l'altro impacciato, goffo e silenzioso. Il film alterna momenti leggeri, a passaggi drammatici e violenti, adopera l’estetica dei fumetti tanto amati da Ludovico, mentre celebra il cinema di genere, tra suggestioni noir e racconto di formazione, ben disegnando il sottobosco criminale capitolino,a cominciare dall'implacabile killer interpretato magistralmente da Marcello Fonte, presenza carismatica in un cast comunque di discreto livello. Le atmosfere sono indovinate,Il finale che non si svela piuttosto amaro. Il film non è certamente originale, sia nella trama che nella sceneggiatura, tuttavia l'opera prima dell'esordiente e giovane regista Antonaroli, è senz'altro positiva.

 

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