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Cadaveri eccellenti

Regia di Francesco Rosi vedi scheda film

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La recensione su Cadaveri eccellenti

di lamettrie
8 stelle

Il film è esteticamente fatto in modo splendido, anche se restano perplessità sulla trama, un po' troppo romanzata. E' altresì vero che il romanzo da cui è tratto, "Il contesto" di Sciascia, è eccezionale per gli spunti di riflessione quanto mai amaramente reali nell'Italia di allora, ma anche di prima di allora e di dopo di allora.

La critica è questa: è inverosimile come tanti delitti di altissimo livello vengano tenuti assieme dalla vendetta privata di una persona ingiustamente condannata a cinque anni. Infatti, non pare verosimile neppurte lo scatto successivo: si tratterebbe di un omicida che viene sfruttato per faide interne alla magistratura, e addirittutra poi per un colpo di stato.

Non ho letto il libro di Sciascia, ma non sarebbe la prima volta che Rosi lascia a desiderare sulla credibilità della trama (anche nel film su Salvatore Giuliano non si capisce granchè). Ma non sarebbe nemmeno la prima volta che Rosi ci lascia un prodotto così artisticamente elevato: montaggio, fotografia, scenografie, colonna sonora, recitazione, gestione della tensione, tutti questi aspetti salienti del cinema trovano un omaggio eccezionale dal regista partenopeo, come è sempre accaduto con lui. Se a ciò si somma (dopo aver sottratto l'inverosimiglianza di parte della trama, come detto), l'approfondimento che la sceneggiatura concede alla riflessione (e qui il merito è in gran parte di Sciascia, ma anche di chi ha saputo tradurre così bene tale enorme punto di forza), allora il film merita grandi elogi, tali da non renderlo particolarmente inferiore a nessun giallo e a nessun poliziesco: questo regista tiene il passo ai migliori cineasti mondiali del genere, nonostante (volutamente, data l'intelligente critica sociale) in Italia la classe dirigente lo  voglia sottovalutare (non mi sembra che alla sua morte recente siamo stati inondati dalle sue pur istruttivissime opere! Invece ciò accade ben di più per artisti che hanno sempre evitato di dire la verità per quieto vivere).

Il film poi fa trasparire bene quella lucida coscienza critica che era tipica di Sciascia, come del regista: la versione reale è sempre ben diversa da quella truffaldina che la classe dirigente vuole dare, per il proprio interesse. Ma proprio per questo gli elementi della verità storica sono difficilissimi da scorgere, anzi ciò è pirandellianamente quasi impossibile.

Correttissima è poi la pesante contestazione al maggior partito d'opposizione, Pci, che allora ha sempre accuratamente evitato le occasioni per fare davvero ciò che diceva, ovvero sfruttare ogni occasione per guidare il popolo verso una autentica giustizia sociale. E ciò appare una profezia anche 40 anni dopo, se si vede la meschina parabola che ha avuto il partito delle Botteghe oscure, la cui nomenclatura ha sempre evitato di fare fino in fondo la battaglia per i diritti che prometteva (per motivi di potere avallati da un elettorato inconscio) fino a scendere nei bassifondi di oggi

 

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