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Da uomo a uomo

Regia di Giulio Petroni vedi scheda film

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La recensione su Da uomo a uomo

di Donapinto
6 stelle

Spaghetti-western molto amato dai fans del genere, grazie anche alla rivalutazione datagli dal solito Quentin Tarantino che ne ha amplificato le lodi, omaggiandone anche la colonna sonora (Morricone) nel primo capitolo di KILL BILL e in BASTARDI SENZA GLORIA. Primo western diretto da Giulio Petroni, questo DA UOMO A UOMO guarda al cinema del maestro Leone, riuscendo almeno nella prima mezz'ora non dico ad eguagliarne lo stile, ma almeno ad imitarlo con grande dignità. Notevole l'incipt gotico e notturno, dove in una notte di tempesta si consuma la tragedia che segnerà per sempre la vita di uno dei due protagonisti. L'entrata in scena di Van Cleef sembra dar vita a un revenge-movie che forse riesce ad allontanarsi dalle convenzioni e dagli stereotipi del genere e da un soggetto tutt'altro che originale. Purtroppo nelle quasi due ore di pellicola, DA UOMO A UOMO mostra tutti i suoi limiti anche a causa di un co-protagonista inappropriato. L'americano John Philip Law e' un trentenne con i lineamenti da adolescente che si atteggia a pistolero cinico e di poche parole, credendosi Clint Easthwood senza averne assolutamente la maschera e la stoffa. C'è spazio anche per una piccola e poco convinta analisi socio-politica, con i peones di un piccolo pueblo che si ribellano allo strapotere di un avido e corrotto banchiere. Peccato che questa rivolta verrà soffocata in men che non si dica decretando la morte per tutti i poveri messicani. Resa dei conti finale esagerata, con i nostri due eroi che da soli si sbarazzano di una ventina di cattivoni. Pellicola che riesce a stare in piedi grazie al carisma di Lee Van Cleef, affiancato da caratteristi di spessore come Luigi Pistilli e il britannico Anthony Dawson, che la redazione di Film.Tv scambia erroneamente per il regista Antonio Margheriti. Abbastanza godibile, ma schematico è sopravvalutato.   Voto 6.

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