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Magnolia

Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Magnolia

di blikubrick
9 stelle

Paul Thomas Anderson è sicuramente uno dei migliori registi contemporanei; il suo stile comunicativo e visivo, la sua scrittura e la sua tecnica riescono a raccontare grandi storie sia per i contenuti e i messaggi che vuole dare al pubblico sia a impatto visivo. Il film su cui volevo soffermarmi su questa analisi è Magnolia del 1999. Quando lo vidi per la prima volta mi piacque ma non lo capì a fondo. Riconobbi subito della grande opera che avevo davanti ma non mi lasciò il segno. Questa seconda visione invece mi ha aiutato a capire il film fino in fondo ed entrare nel vivo del suo significato.

 

Il film si apre con una piccola introduzione legata al discorso di fatalità, casualità e coincidenze della vita, mostrando fatti bizzarri e scioccanti realmente accaduti. Questa introduzione aiuta a collegarsi al tema e al film che si andrà a vedere subito dopo. Magnolia è basato su 9 storie, con personaggi e situazioni completamente differenti  tra loro, ma in qualche modo collegati e che, nel corso del film, alcune si incroceranno. I protagonisti di queste storie  vivono tutti un presente difficile dovuto a incidenti, disgrazie o scelte sbagliate e nel corso del film ognuno di loro verrà messo alla prova per cercare di superare queste difficoltà.

 

Frank  T.J.  Mackey (Tom Cruise)  è uno showman televisivo. Conduce un programma bizzarro (Seduci e distruggi) dove insegna l'arte del rimorchiare e provoca il genere femminile. E' un personaggio stravagante e fuori dagli schemi; dice di aver perso il padre da giovane e non ha una minima considerazione del passato che lui stesso definisce roba di poco valore. Durante un intervista si scopre che, in realtà, il padre (ancora in vita) lo abbandonò quando era ancora un bambino lasciandolo solo con la madre e ora, sul punto di morte, chiede di vederlo. Frank quindi è costretto ad affrontare il suo passato (da lui odiato e dimenticato) ed andare a parlare per un ultima volta con l'uomo che ha causato la sua sofferenza.

 

Earl Partridge (Jason Robards) è un uomo ricco e sta per morire di cancro. In punto di morte si pente di quello che ha fatto a sua moglie e suo figlio, come ultimo desiderio chiede proprio di rivedere quest' ultimo.

 

Linda Partridge (Julianne Moore)  è la moglie di Earl. Non gliene è mai importato nulla di suo marito: durante tutto il loro rapporto ha sempre pensato ai suoi soldi e a tradirlo con altri uomini. Ora che sta per perderlo si accorge di amarlo veramente e tutt'a un tratto inizia a sentirsi sola e a sentire la sua mancanza.

 

Phil  Parma (Philip Seymour Hoffman) è il giovane infermiere che assiste Earl. Non ha ancora una ragazza da offrirgli amore ma, al contrario del vecchio, è un ragazzo di enorme bontà e gentilezza e proprio grazie a queste sue qualità aiuterà Earl a ritrovare suo figlio.

 

Claudia Wilson Gator (Melora Walters) vive una vita instabile. Abita in un piccolo appartamento senza un compagno e passa le sue giornate ad abusare (in modo eccessivo) di cocaina. Ha un pessimo rapporto con il padre che non vuole vedere. Più avanti verrà fuori confessato dal padre stesso che in giovane età abusò di lei senza dirlo a nessuno.

 

Donnie Smith (William H.Macy) da giovane fu vincitore di un quiz per bambini. ora vive senza un lavoro e senza soldi, completamente allo sbaraglio. La sua preoccupazione più grande è quella di trovarsi dei soldi per potersi mettersi  un apparecchio per fare colpo su un barista di un pub (questo dovuto alla sua crisi di identità). Arriverà persino a rubare per ottenere il suo scopo ma nel intento cadrà dalla finestra finendo per rompersi tutti i denti.

 

Stanley Spector (Jeremy Blackman) ragazzo di giovane età che ha un intelligenza sopra la media. Partecipa a un quiz televisivo, costretto dal padre che in lui vede solo soldi e fama. Alla fine si ribella abbandonando la trasmissione perchè stufo di essere visto solo come un fenomeno da baraccone.

 

Jim Kurring (John C. Reilly) è un poliziotto e un uomo dal carattere benevolo e gentile; ha appena superato un divorzio con la moglie e gli si presenta davanti una nuova occasione con Claudia che, dopo averla conosciuta, uscirà a cena con lei. La loro storia è incerta, ma il film lascia a intuire che finirà bene!

 

Jimmy Gator (Philip Baker Hall) conduce un programma di quiz per bambini. Scopre di avere 2 mesi di vita a causa di un tumore e proprio in punto di morte dichiara alla moglie di avere abusato della figlia Claudia rimanendo così, alla fine dei suoi giorni, solo.

Durante lo svolgimento del film ognuno di questi personaggi  sarà chiamato ad affrontare il proprio destino. I diversi protagonisti si incontreranno tra  loro, alcuni riusciranno ad arrivare a una soluzione lasciando intuire a un futuro con qualche speranza, mentre altri cadranno in un punto di non ritorno.

 

Il messaggio che vuole lasciare questo lungometraggio è chiaro e diretto: ogni singola vita è appesa a un leggerissimo filo, basta un piccolo taglio (fatalità, disgrazie) o una scelta sbagliata per farli deviare strada e cambiare le cose; e queste piccoli cambiamenti incideranno sul futuro di ognuno di noi influendo e su quello che saremo e che faremo. Il nostro passato fornisce la base del nostro futuro, dipendiamo da esso e prima o poi torna sempre allo scoperto. In ogni storia di Magnolia si può benissimo notare quanto scritto prima: dalla giovane età fino al punto di morte, che sia prima o che sia dopo, ogni personaggio paga le conseguenze delle proprie azioni. Inoltre bisogna sempre cercare di apprezzare i momenti che viviamo e valorizzare e amare le persone più care che ci stanno attorno perchè nel momento in cui ci si accorge del importanza di esse si potrebbe essere sul punto di morte e senza poter tornare indietro come accade nel film al vecchio Earl.

Un altro messaggio che si può cogliere è di quanto le nostre vite sono intrecciate tra loro. Ogni giorno da un momento al altro si incontrano e si conoscono nuove persone, si creano nuove relazioni e amicizie, si iniziano nuove opportunità e avventure tutte condivise con altri individui di cui ognuno dentro di se ha una sua storia personale.

 

Paul Thomas Anderson, oltre che lasciare un ottimo messaggio triste ma allo stesso tempo filosofico e profondo, ancora una volta spicca nelle doti tecniche confermandolo uno dei migliori registi contemporanei.

La sceneggiatura è ottima, riesce a tenere tutte e 9 le storie intrecciandole, approfondendole in maniera efficace senza fare distaccare lo spettatore e senza lasciare buchi di trama. I personaggi sono delineati veramente bene con le loro caratteristiche personali e l'importanza che ha ognuno di essi per la storia. La loro descrizione è ideata in modo da farli combaciare perfettamente agli eventi che accadranno e il risultato è un'ottima strutturazione personaggi/trama che non si distacca mai dal tema principale e il messaggio che vuole infondere.

Dal punto di vista della regia spiccano due grandi scelte, ovvero accompagnare le scene e gli atti del film con la musica e il tempo che varia in base agli avvenimenti.

 

Nel primo atto c'è la presentazione dei personaggi e delle loro vite accompagnate da un tempo quieto e sereno che annuncia l'inizio della giornata e della visione. Nella seconda parte, ovvero a metà film, inizia ad arrivare la goccia che fa traboccare il vaso, i fatti sconvolgenti che accelerano il ritmo del film accompagnati da una tempesta. L'ultimo atto invece è quello decisivo dove deciderà le sorti di ognuno e per concluderlo in modo epico è accompagnato da una pioggia di rane che rimanda alla Bibbia. Scelta sicuramente particolare quest'ultima in un film attaccato alla realtà ma con grande significato e importanza, per il film stesso e per la simbologia.

 

Importantissimo e da elogiare anche il montaggio che ha saputo fondere e costruire alla grande una storia di 3 ore e passa combaciando e alternando alla perfezione tutte le storie. Ultimo elogio anche se di minore importanza rispetto agli altri va alla fotografia che usando la tonalità fredda (toni e colori cupi) con qualche sprazzo di luce si abbina perfettamente alla storia e ai loro protagonisti.

 

Eccezionale anche il cast, dove ogni attore entra perfettamente nella parte trasmettendo al pubblico tutte le caratteristiche e i tratti del personaggio. Una spanna sopra tutti Tom Cruise perfetto per il personaggio di Frank che ha saputo esaltarlo all'ennesima potenza. Una delle sue migliori interpretazioni a mio parere.

 

Concludo dicendo che Magnolia per me è stata una visione straordinaria. Ottimo film, trasmette un messaggio che fa riflettere e che potrebbe cambiare la visione di determinate cose. La trama se pur lenta è gradevole e scorre bene senza procurare noia e facendo scorrere alla grande le 3 ore e passa. Consigliato assolutamente per chi cerca un film filosofico e impegnativo da capire e studiare.

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