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Wander - Inganno mortale

Regia di April Mullen vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Wander - Inganno mortale

di Supersonico
6 stelle

Direi che per capire questo film bisogna concentrarsi sul finale, superba l'interpretazione di Aaron Eckhartnel nel ruolo dell'investigatore compulsivo.

Praticamente si scopre che Arthur non è uscito fuori di testa, ma è stato tradito dal suo finto amico Jimmy e dalla complice bionda per farlo sembrare un pazzo delirante, obbiettivo poi raggiunto.

Avevano bisogno di una copertura, di una storia che li potesse proteggere cosi hanno scelto Arthur per via del suo carattere cospirazionista, sfruttando la sua fragilità emotiva e seminando a sua insaputa alcuni indizi chiave legati ad un vecchio caso di omicidio in cui era rimata vittima la figlia anche se la moglie, rimasta miracolosamente viva, è ridotta ad uno stato vegetativo.
Su questa base Arthur, da buon segugio inizia a seguire le prove sparse per Wander, un posto desolante e dimenticato da Dio,  e quindi, senza rendersene conto, rimane coinvolto emotivamente e ignaro del doppio gioco dell'amico, abbocca all'amo.
Ad un certo punto della storia trova "la tana della volpe", un garage con una botola segreta che riconduce ad un laboratorio sotterraneo dove alcuni volontari in uno stato praticamente di prigionia, subiscono dei trattamenti di installazione di alcuni dispositivi, dei biochip innovativi, con funzioni di regolazione metabolica e localizzazione geografica. Si tratta per lo piu di volontari, ma nel corso della storia si viene a scoprire che si tratta di immigrati o gente disperata venuti per poter ottenere un permesso o la permanenza di soggiorno.
Tutto questa sceneggiatura rimane confinata all'interno di un copione prestabilito che alla fine porta Arthur ad uccidere il suo carneficie, "la mente del progetto", ma la vendetta lo porta all'arresto e al ricovero in un centro psichiatrico

Nel finale vedi la scena della lettera che arriva alla sua amica, l'avvocatessa, lei rimane interdetta perchè ha capito che il problema non erano le medicine che Arthur assumeva e quindi la presunta crisi psicotica era un meccanismo di interferenza nei confronti del chip che non sapeva di avere dentro.
Alla fine la verità salta fuori e lui, disteso per terra e sanguinante ride con il suo microchip in mano che si è appena strappato dal petto

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